Gb senza cibo, carburante e medicine in caso di Brexit senza accordo

E' quanto si legge in documenti governativi pubblicati oggi dal Times

AGO 18, 2019 -

Roma, 18 ago. (askanews) – In caso di divorzio senza accordo con l’Unione europea, il Regno Unito dovrà fronteggiare carenza di carburante, cibo e medicine, problemi per tre mesi al trasporto marittimo, il ripristino del confine con l’Irlanda e un aumento della spesa sociale. E’ quanto si legge nei documenti governativi pubblicati oggi dal Times. Documenti redatti questo mese dall’Ufficio di gabinetto, sotto il nome in codice Operation Yellowhammer, e rivelati a pochi giorni dal primo viaggio in Europa del premier britannico Boris Johnson.

Johnson è atteso mercoledì a Berlino per incontrare la cancelliera Angela Merkel, quindi giovedì a Parigi, per un faccia a faccia con il presidente francese Emmanuel Macron, infine sarà al vertice G7 in programma a Biarritz, in Francia, dal 24 al 26 agosto.

Il dossier rivela nel dettaglio le conseguenze di un’uscita dall’Ue senza accordo: i cibi freschi comincerebbero a scarseggiare con conseguente aumento dei prezzi; il confine con l’Irlanda verrebbe ripristinato per il fallimento dei piani volti a evitare la ripresa dei controlli, con conseguenti proteste; il carburante comincerebbe a scarseggiare e si perderebbero 2.000 posti di lavoro, qualora il governo applicasse tariffe dello 0% sull’importazione della benzina, causando potenzialmente la chiusura di due raffinerie di petrolio.

E ancora: i pazienti dovrebbero attendere a lungo per poter avere le medicine, tra cui insulina e vaccino antinfluenzale; la mancanza di cibo e medicine aumenterebbe poi i disordini e le tensioni tra comunità; ci sarebbero problemi per i passeggeri agli aeroporti Ue, all’Eurotunnel e a Dover, mentre problemi ai porti potrebbero durare fino a tre mesi, a causa dei controlli doganali, prima che il trasporto possa tornare al 50-70% del flusso attuale.

Intervistato oggi da SkyNews, il ministro dell’Energia, Kwasi Kwarteng, ha ribadito che il Regno Unito è deciso a lasciare l’Ue “con o senza un accordo” il prossimo 31 ottobre, per cui “se non arriviamo a un accordo, dobbiamo essere pronti a uscire senza, come è sempre stata la politica del governo”.

E sul dossier pubblicato dal Times ha aggiunto: “Penso che ci sia molto allarmismo in giro e che molte persone stiano giocando con la paura”.