Wsj: Huawei ha aiutato due governi africani a spiare oppositori

"Tecnici al lavoro per esecutivi di Zambia e Uganda", l'azienda nega

AGO 14, 2019 -

New York, 14 ago. (askanews) – Huawei Technologies, la più grande società di telecomunicazioni al mondo, avrebbe aiutato i governi di Zambia e Uganda a spiare gli oppositori politici, secondo un’inchiesta del Wall Street Journal. Il quotidiano non ha ottenuto prove di attività di spionaggio compiute da o per conto del governo di Pechino in Africa e nemmeno le prove di responsabilità dei top manager di Huawei in Cina, o le prove che fossero a conoscenza delle attività compiute per i governi dei due Paesi. Dalle indagini, però, emerge che i dipendenti di Huawei avrebbero avuto un ruolo diretto nelle azioni dei governi per intercettare le comunicazioni private di alcuni oppositori politici.

In una nota, Huawei ha respinto le accuse, affermando che la società “non ha mai partecipato ad attività di ‘hacking’. Huawei respinge completamente queste accuse infondate e imprecise. La nostra indagine interna mostra chiaramente che Huawei e i suoi impiegati non hanno mai partecipato a nessuna delle attività di cui sono accusati”.

Il governo di Kampala ha confermato che i dipendenti di Huawei hanno lavorato con le agenzie d’intelligence e le forze dell’ordine locali per rafforzare la sicurezza nazionale, preferendo non commentare le accuse di spionaggio.

Il portavoce del Fronte patriottico, il partito al potere in Zambia, ha confermato che i tecnici di Huawei hanno aiutato il governo a combattere le “fake news” diffuse dai siti di opposizione.

Huawei è entrata in Africa nel 1998, partendo dal Kenya; ora, connette centinaia di milioni di utenti in circa 40 Paesi. Dal 2012, il governo degli Stati Uniti accusa Huawei, che ha sempre respinto ogni addebito, di essere uno strumento del governo cinese per spiare all’estero.