Sudan, cosa prevede l’accordo politico firmato oggi a Khartoum

Da definire nei prossimi giorni la Dichiarazione costituzionale

LUG 17, 2019 -

Roma, 17 lug. (askanews) – Firmato l’accordo sulla Dichiarazione politica, i militari al potere a Khartoum dalla destituzione lo scorso aprile del presidente Omar al Bashir e i leader del movimento di protesta sudanese continueranno a negoziare per definire e ratificare nei prossimi giorni la Dichiarazione costituzionale.

La Dichiarazione politica firmata oggi prevede la creazione di tre istituzioni: consiglio di Stato sovrano, governo e assemblea legislativa. Come sottolinea il Sudan Tribune, i poteri di queste istituzioni saranno precisati nella Dichiarazione costituzionale.

I firmatari hanno deciso che il consiglio di Stato sovrano sarà composto da cinque civili e cinque militari, più un 11esimo esponente della società civile scelto dai 10 membri. Il Consiglio sarà guidato da un generale per i primi 21 mesi e da un civile per i successivi e finali 18 mesi di transizione.

Per quanto riguarda il governo, l’intesa prevede che spetti alle Forze della Libertà e del Cambiamento designare il premier. Il governo non dovrebbe superare i 20 ministri, e spetterà ai militari del consiglio di Stato sovranno designare quelli alla Difesa e all’Interno.

Le personalità che ricopriranno incarichi pubblici durante il periodo di transizione non potranno candidarsi alle elezioni previste alla sua scadenza.

Per quanto riguarda l’assemblea legislativa, sarà formata nell’arco di 90 giorno dopo la nomina del consiglio di Stato sovrano e del governo.

Nel documento politico si concorda a dare vita a una commissione di indagine indipendente sull’attacco del 3 giugno scorso al sit-in permanente di manifestanti a Kharthoum, costato la vita a oltre un centinaio di civili. Nell’intesa non si parla di immunità per quanti ricoprono incarichi di governo.