Praga, ancora guai per il governo Babis, che per ora non cade

Malcontento dei socialisti, partner di coalizione, verso Presidente

LUG 15, 2019 -

Praga, 15 lug. (askanews) – Il governo della Repubblica ceca, guidato dal controverso e contestato miliardario Andrej Babis, continua a vacillare, ma per ora non cade.

A minacciarne la stabilità sono però non tanto le ricorrenti manifestazioni di piazza degli ultimi mesi – fra cui quella imponente svoltasi a Praga lo scorso 23 aprile, che ha riunito contro Babis una folla immensa di quasi 300 mila persone – ma piuttosto il malcontento dei partner di coalizione socialdemocratici, per l’atteggiamento nei loro confronti del capo dello stato Milos Zeman. Quest’ultimo, andando secondo gli esperti di diritto costituzionale ben al di là delle prerogative presidenziali, da circa due mesi si oppone all’avvicendamento alla guida del ministero della Cultura, che per accordi di coalizione spetta ai socialdemocratici. Davanti a questa situazione il premier Babis, per il timore evidentemente di giocarsi l’appoggio di Zeman, continua a escludere l’ipotesi di intentare contro il presidente e contro la sua condotta dilatoria una cosiddetta “causa di competenza”.

Una situazione che i socialdemocratici della Cssd considerano inaccettabile. Proprio oggi si è riunito il consiglio di presidenza Cssd, dal quale ci si aspettava l’uscita dal governo e la conseguente apertura della crisi. Ne è invece scaturita la decisione di rimanere per il momento nell’esecutivo, pur affidando a Jan Hamacek, vicepremier e presidente socialdemocratico, un mandato forte per decidere il da farsi entro le prossime due settimane.

Decisivo oggi l’intervento dello stesso premier il quale, durante la riunione si è presentato di persona davanti ai vertici Cssd – “su invito di Hamacek” ha detto ai giornalisti – spiegando che l’unica alternativa sarebbero le elezioni anticipate, “un male per il Paese”. “La nostra collaborazione di governo, nonostante ci siano anche dei contrasti, sta complessivamente avendo successo e non ritengo auspicabile andare verso una destabilizzazione politica della Repubblica ceca”, ha poi affermato uscendo dalla sede Cssd.

L’esecutivo di Praga si regge su una coalizione di minoranza formata da Ano, il partito di maggioranza relativa di cui Babis è padre e padrone, e dalla Cssd, con il sostegno esterno dei comunisti del Kscm.

Babis in queste ultime settimane ha affermato a più riprese che quella attuale è l’unica formula di governo che ritiene possibile, prospettando, come ha fatto anche oggi, l’unica alternativa del voto anticipato.