Discriminazioni “burakumin” Giappone, venduti documenti anagrafici

Problema antico, contrabbando moderno

LUG 13, 2019 -

Roma, 13 lug. (askanews) – La storia familiare conta in Giappone. Può essere un ostacolo per carriere, matrimoni, vite. E, per molto tempo, lo è stato per la parte più svantaggiata della popoolazione. Poi, nella seconda metà del XX secolo, il governo ha gradualmente reso più difficile l’accesso ai documenti che dimostrano il background familiare dei cittadini, per evitre che potessero alimentare lo stigma verso chi ha avuto la sfortuna di avere un antenato poco onesto o di essere nato, magari, in una “buraku”, cioè in una periferia in cui erano relegati i reietti. E’ rimasto tuttavia un mercato parallelo di queste carte, conosciute come “jinshin koseki”, registrazioni familiari.

L’ultimo caso si è manifestato con una vendita su Yahoo Japan: due registri familiari provenienti dall’era Meiji (1868-1912) sono finiti all’asta. Il ministero della Giustizia è intervenuto, riuscendo a bloccare uno di questi documenti, ma il secondo è finito nelle mani di un acquirente e, da un punto di vista legale, il governo non può far nulla per tornare in possesso di questi documenti sensibili, che contengono dati di famiglie provenienti dalle prefetture di Nara e Saitama.

Il sistema dei “jinshin koseki” implica l’inserimento nei documenti di dettagliate informazioni relative al background familiare dei cittadini. Questo sistema si è dimostrato essere fonte di innumerevoli discriminazioni nei confronti delle persone provenieti dai “burakumin” o dei figli illegittimi e delle madri non coniugate. Fu negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso che il movimento per la liberazione dei burakumin fece una sistematica campagna contro i registri familiari. Tra il 1974 e il 1977 furono posti una serie di limiti alla possibilità di consultare questi documenti e anche ai dati in essi contenuti.

Questo tuttavia ha portato alla compravendita dei registri familiari precedenti alla riforma. Anche prima dell’ultimo caso, a febbraio di quest’anno sono finiti in vendita sempre su Yahoo Japan registri familiari delle aree attorno ad Hamamatsu, nella prefettura di Shizuoka. Il ministero di Giustizia è dovuto intervenire per fermare la vendita.

Il problema non è tanto la presenza di questi documenti negli archivi degli enti locali, ma il fatto che molti di questi siano nelle mani di privati, il che rende molto facile che finiscano sul mercato.