Kuwait, primi 100 giorni di missione per gli Eurofighter italiani

Raggiunto il traguardo di 500 ore/volo per il contrasto all'Isis

LUG 12, 2019 -

Kuwait city, 12 lug. (askanews) – Primi 100 giorni di missione per gli Eurofighter italiani del Task group “Typhoon” dell’Aeronautica Militare, impegnati in Kuwait nell’ambito dell’operazione Nato di contrasto all’Isis “Inherent Resolve”.

Iniziata il 26 marzo 2019 in sostituzione degli Amx del Task group “Black cats”, l’esperienza degli Eurofigther, nell’ambito della missione in Kuwait, ha già raggiunto l’importante traguardo delle 500 ore di volo.

L’ulteriore impegno in seno alla coalizione, formatasi nel 2014 per il contrasto al sedicente califfato islamico, rappresenta il primo impiego dell’Eurofighter, nato come intercettore, nel ruolo di ricognitore tattico in operazioni fuori dai confini nazionali e, in questo scenario particolamrente complesso, sta dimostrando la versatilità di un velivolo tecnologicamente avanzato che è in grado di effettuare anche missioni nel settore ISR (Intelligence, Surveillance and Reconnaisance), espandendo ulteriormente le sue capacità in chiave di pregiato assetto multi-ruolo.

La componente del Task Group “Typhoon” vede tra le proprie fila personale proveniente da tutte le basi Eurofighter italiane, al quale si aggiunge il supporto di colleghi di altri Stormi ed Enti anche interforze. Nonostante le peculiari condizioni climatiche, in alcuni casi con temperature superiori ai 50 gradi Celsius, gli aerei hanno effettuato oltre 120 missioni e fotografato oltre 1700 punti di interesse. Le immagini, dopo essere state studiate ed interpretate dagli analisti dell’Integrated Italian Multisensor Exploitation Cell (I2MEC), acquisiscono ulteriore qualità informativa e cognitiva.

L’Eurofighter è in servizio con l’Aeronautica Militare italiana dal 2004 e opera quotidianamente al servizio del Paese dalle basi di Trapani, Grosseto e Gioia del Colle, assicurando senza soluzione di continuità la Difesa Aerea Nazionale.

In aggiunta, nel rispetto di specifici accordi e secondo un preciso criterio di avvicendamento con assetti aerei di altre nazioni, contribuisce a mantenere inviolati gli spazi aerei di altri Paesi membri dell’Alleanza Atlantica, esprimendo efficaci contributi nelle operazioni di Air Policing per la NATO.