Si conclude oggi a Praga riunione del Trattato antartico

Si discute della salvaguardia del Continente bianco

LUG 11, 2019 -

Praga, 11 lug. (askanews) – Si conclude oggi a Praga la 42a Riunione consultiva del Trattato Antartico, conferenza con cadenza annuale, che si svolge per la prima volta nella capitale ceca. Al centro del dibattito il futuro del Continente bianco e le sfide da affrontare per garantire la salvaguardia di questa parte della Terra, soprattutto quelle legate ai cambiamenti climatici.

Alla conferenza hanno partecipato diplomatici ed esperti di tutto il mondo, in primo luogo i rappresentanti dei 29 paesi che hanno lo status di parti consultive, fra cui l’Italia. Gli stati firmatari sono complessivamente 53.

Il 2019 è tra l’altro una data particolarmente significativa per il Antarctic Treaty System, in quanto quest’anno ricorre il 60° anniversario della sua firma, avvenuta a Washington il 1º dicembre 1959. Proprio in considerazione di questa ricorrenza, la riunione si conclude con la adozione della Dichiarazione di Praga, con il rinnovato impegno degli stati firmatari a impegnarsi per la tutela del continente antartico.

A capo della delegazione italiana l’ambasciatore Piefrancesco Zazo, il quale ha sottolineato che il nostro Paese è all’avanguardia nella ricerca sul campo e nelle pubblicazioni scientifiche. “In Antartide ci siamo e ci facciamo valere con onore” ha detto, ricordando che l’Italia vi è presente con due basi, una solo italiana, l’altra italo-francese. Lo stesso ambasciatore Zazo ha annunciato che il nostro Paese ha appena avviato sull’Antartide nuovi programmi di cooperazione con la Cina e con la Corea del nord.

Correlata alla tutela dell’ecosistema – in questa parte della Terra che gioca un ruolo cruciale nel sistema climatico globale – è il problema dell’aumento della affluenza turistica, assolutamente da regolamentare e limitare. Anche a Praga gli scienziati hanno messo in rilievo che il forte aumento della presenza turistica sta diventando una seria minaccia per l’ecosistema antartico. Nel 2018 il numero di visitatori è aumentato tra l’8% e il 9%, per una cifra complessiva di più di 50 mila persone, contro poco più di 4.000 ricercatori.