Ambasciatore Turchia: su S-400 questione è politica non tecnica

"C'è confusione sul tema tra Trump e la sua amministrazione"

LUG 11, 2019 -

Roma, 11 lug. (askanews) – La crisi diplomatica scatenata dalla decisione della Turchia di acquistare il sistema di difesa missilistico S-400 dalla Russia, pur essendo un membro della Nato, è legata a ragioni politiche e non tecniche. Lo afferma l’ambasciatore turco a Roma Murat Salim Esenli.

“Quando il presidente Erdogan e Trump parlano di questo argomento c’è un’intesa” a differenza di quanto accade quando ne parla il resto dell’amministrazione Usa, “c’è una grande confusione, uno scollamento tra Trump e la sua amministrazione su questo tema”, ha spiegato l’alto diplomatico.

Inoltre, ha aggiunto Esenli, non c’è nessun legame tra l’acquisto degli F-35 e il sistema di difesa di fabbricazione russa: “Non è nei contratti. La Slovacchia, la Grecia e la Bulgaria hanno un sistema di difesa S-300”.

La decisione di rivolgersi alla Russia per lo scudo antimissilistico, nasce da lontano e in più occasioni Ankara ha chiesto i Patriot a Washington, senza ricevere risposta: “L’ombrello di difesa Nato copre parte della Turchia, appena poco più a Est di Ankara, abbiamo metà Paese da difendere”, ha spiegato l’ambasciatore.