Libia, arrestati due russi accusati di voler influenzare voto

Bloomberg: avevano organizzato incontro candidato-Said Gheddafi

LUG 5, 2019 -

Roma, 5 lug. (askanews) – Due cittadini russi sono stati arrestati lo scorso maggio in Libia con l’accusa di aver cercato di influenzare le elezioni previste entro la fine dell’anno nell’ambito del piano Onu. E’ quanto riporta oggi Bloomberg, entrata in possesso di un documento delle autorità giudiziarie di Tripoli, secondo cui i due arrestati si sono adoperati per “garantire un incontro” tra Saif al Islam, secondogenito di Muammar Gheddafi, e un possibile candidato alle elezioni sostenuto da alcuni funzionari a Mosca.

La Russia non ha al momento commentato.

Nel documento riportato da Bloomberg si precisa che dai computer e dalle chiavette USB dei due cittadini russi è emerso che lavorano per un’azienda “specializzata in influenzare le elezioni che si terranno in diversi Paesi africani”, tra cui la Libia. Un terzo cittadino russo avrebbe lasciato il Paese prima dell’intervento delle forze di sicurezza libiche.

Saif al Islam non appare in pubblico da quando venne rilasciato di prigione a Zintan, a Sud di Tripoli, nel giugno 2017. Su di lui pende un mandato di arresto da parte della Corte penale internazionale dell’Aia (Cpi).