Eritrea, lettera aperta ad Afewerki di 100 personalità africane

"Per porre fine a isolamento dell'Eritrea dalla famiglia africana"

GIU 11, 2019 -

Roma, 11 giu. (askanews) – Oltre 100 personalità africane, tra scrittori, intellettuali e attivisti, hanno scritto una lettera aperta al presidente eritreo Isaias Afewerki, “in nome della solidarietà panafricana”, sollecitandolo ad aprire un canale di comunicazione su “problemi comuni” in modo da “porre fine all’isolamento” dell’Eritrea e restituirle “il posto che le spetta nella famiglia delle nazioni africane”.

“Gli Stati africani hanno vissuto negli ultimi 20 anni cambiamenti importanti (e oggi molti più africani vivono in condizione di libertà piuttosto che di repressione) – si legge nella missiva – la cosa più importante è che quegli Stati africani che hanno registrato i maggiori passi avanti negli ultimi 25 anni, attraendo anche investimenti e turisti, sono quelli i cui cittadini hanno goduto di maggiore libertà di espressione, stampa e movimento, dello stato di diritto, di una magistratura indipendente e di pluralismo politico”.

“Purtroppo – sottolineano i firmatari, tra cui lo scrittore nigeriano Wole Soyinka e l’attivista anticorruzione keniota John Githongo – in queste aree cruciali, l’Eritrea non ha tenuto il passo con i cambiamenti visti altrove. Negli ultimi due decenni l’Eritrea è stata descritta come la società più chiusa del nostro continente, una situazione sfortunata per un paese con un capitale umano tanto ricco, con così tanto da offrire non solo all’Africa ma al mondo”.

“Confidiamo nel fatto che aprendo questo canale di comunicazione con Vostra Eccellenza, ci possa essere offerta l’opportunità di lavorare con voi per riportare il vostro paese e il grande popolo eritreo al loro giusto posto nella famiglia delle nazioni africane”, hanno proseguito i firmatati, chiedendo quindi di consentire a una loro delegazione di recarsi nel paese per incontrare lo stesso presidente, esponenti di governo, ma anche “semplici cittadini, tra cui giornalisti, scrittori e altre persone attualmente detenute”.

Alla pari della “coraggiosa iniziativa adottata per normalizzare i rapporti con l’Etiopia”, concludono nella missiva, “crediamo che un gesto di questo tipo possa fare molto per porre fine all’isolamento dell’Eritrea dalla più grande famiglia africana e potrebbe contribuire a inaugurare una nuova era di prosperità e libertà per il tuo popolo”.