Ondata di violenze nelle carceri brasiliane: 55 morti in due giorni

Scontri tra bande rivali. Molte le vittime per strangolamento

MAG 28, 2019 -

Roma, 28 mag. (askanews) – E’ salito ad almeno 55 detenuti morti il bilancio di due giorni di violenze nelle carceri del Nord del Brasile, Paese con penitenziari sovraffollati e in preda a sanguinose rivalità tra bande criminali.

Ieri almeno 40 detenuti sono stati trovati morti in quattro prigioni nello stato settentrionale dell’Amazzonia, e il bilancio avrebbe potuto essere molto più pesante senza l’intervento delle forze dell’ordine, secondo quanto riferito dalle autorità locali. Molte delle vittime hanno perso la vita per strangolamento. In una di queste prigioni, ricorda la stampa locale, una rissa tra detenuti aveva già provocato 15 vittime nella giornata di domenica.

Quasi tutti i prigionieri uccisi ieri “mostrano segni di morte per asfissia”, ha annunciato in un comunicato il segretariato per la Sicurezza pubblica di Amazzonia. L’amministrazione carceraria ha poi spiegato che il rapido intervento della polizia militare nelle carceri ha evitato “quasi 200 possibili vittime”.

Mentre le truppe d’assalto entravano nelle celle, alcuni prigionieri stavano strangolando altri detenuti, ha reso noto la stessa fonte. “Ho appena parlato con il ministro (della Giustizia e della Sicurezza pubblica) Sergio Moro, che sta inviando una squadra d’intervento nelle prigioni in Amazzonia, in modo che possa aiutarci in questo momento di crisi”, ha annunciato il governatore dello Stato Wilson Lima.

Con circa 727.000 detenuti registrati nel 2016, il Brasile conta la terza più grande popolazione carceraria al mondo. La capacità delle carceri è però pari alla metà, con circa 368.000 posti.

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