Libia, Croce rossa: zone residenziali Tripoli “campi di battaglia”

Onu: almeno 278 morti e 1.332 feriti dall'inizio del conflitto

APR 26, 2019 -

Roma, 26 apr. (askanews) – Gli intensi scontri in atto a Tripoli stanno trasformando le zone residenziali della capitale libica in “campi di battaglia”. E’ l’allarme lanciato dalla Croce rossa, mentre l’ultimo bilancio delle vittime fornito dall’Onu parla di almeno 278 morti e 1.332 feriti dall’inizio del conflitto, il 4 aprile scorso, quando il generale Khalifa Haftar, uomo forte dell’Est del Paese, ha lanciato l’offensiva militare per conquistare la capitale libica.

“La situazione umanitaria dentro e attorno a Tripoli è peggiorata bruscamente nelle ultime tre settimane – si legge in un comunicato della Croce rossa – si stima siano oltre 30.000 le persone fuggite dalle loro case che hanno cercato riparo da parenti o in edifici pubblici. Le interruzioni di corrente elettrica sono comuni nelle zone di conflitto. I servizi essenziali e le infrastrutture di Tripoli, come ospedali e stazioni di pompaggio dell’acqua, già colpiti dalle violenze degli ultimi otto anni, sono stati ulteriormente minati”.

Il capo dell’ufficio della Croce rossa a Tripoli, Youness Rahoui, ha poi dichiarato: “A preoccuparci maggioramente sono i civili che vivono nei pressi delle prime linee. Le zone residenziali densamente popolate si stanno gradualmente trasformando in campi di battaglia”. Secondo Rahoui “sta inoltre diventando sempre più pericoloso per gli operatori sanitari recuperare i feriti, con crescenti notizie di bombardamenti indiscriminati”.

“È fondamentale – è il suo appello – che ospedali, strutture mediche, personale sanitario e veicoli che trasportano i feriti siano autorizzati a svolgere le loro attività in sicurezza”.