Il Giappone attende la successione, da primo maggio era Reiwa

Il paese attende l'evento, con qualche preoccupazione

APR 26, 2019 -

Tokyo, 26 apr. (askanews) – La successione dal 125mo imperatore del Giappone al 126mo sarà un evento gioioso per i giapponesi. È la prima volta infatti che, da 200 anni a questa parte, avviene con il Tenno uscente in vita. Questo evento, che segna anche il passaggio dall’era Heisei (“Pace ovunque”) all’era Reiwa (“Bella armonia”), rappresenta tuttavia un tornante importante per la vita civile e politica del Giappone, il cui futuro presenta notevoli incertezze.

Il 30 aprile Akihito entrerà nella sala principale del Palazzo imperiale e abdicherà di fronte alle più alte autorità dello stato in una cerimonia denominata “Taiiren seigen no gi”. Il giorno dopo, dopo una riunione straordinaria del governo che sancirà la successione come atto di stato, il figlio maggiore Naruhito nella stessa sala riceverà nella cerimonia “Kenji-to-shokei-no-gi” le tre regalìe (lo specchio della progenitrice, la dea del sole Amaterasu, la spada che sconfisse il drago e il gioiello ricurvo “magatama”), che sono i simboli della sovranità nipponica. Perché tuttavia i riti della successione siano completi, sarà necessario attendere l’autunno, quando si terrà anche il controverso e suggestivo “daijosai”, durante il quale dovrebbe avvenire l’incontro tra la dea del sole e l’imperatore.

Migliaia di poliziotti verranno dispiegati per le strade di Tokyo in questi giorni e il 4 maggio, quando le porte del giardino del Palazzo verranno aperte per accogliere centinaia di migliaia di cittadini. Dopo la strage in Sri Lanka, nella quale è morto anche un giapponese, a Tokyo si è aperto un grande dibattito e c’è inquietudine sul tema delle misure antiterrorismo, non solo in vista del passaggio all’era Reiwa, ma anche per le Olimpiadi di Tokyo previste per il prossimo anno. È comunque prevista festa nei luoghi del divertimento della capitale: i giapponesi non perderanno l’occasione di celebrare il passaggio d’era, complice anche il periodo di vacanze più lungo degli ultimi anni: ben 10 giorni.

C’è molto orgoglio e consenso attorno al passaggio in corso. Anche la scelta del governo, attraverso una commissione ad hoc, di scegliere il nome d’era da una fonte letteraria giapponese, la raccolta di poesie classiche Man’yoshu, è piaciuta ai giapponesi. Soprattutto Akihito lascia un’eredità importante alle spalle.

Il Tenno uscente ha modernizzato la casa imperiale, a partire già dalla scelta di sposare una donna proveniente non dall’altissima nobiltà, l’imperatrice Michiko. Le sue visite simboliche e le sue dichiarazioni per cercare di sanare le ferite storiche coi vicini, con inedite assunzioni di responsabilità per le colpe di guerra del Giappone, pur negli stretti vincoli nei quali la Costituzione nipponica comprime il ruolo dell’imperatore, hanno fatto storcere il naso ai conservatori ma hanno contribuito a controbilanciare il trend negativo delle relazioni tra Tokyo e vicini come Pechino e Seoul.

Akihito, inoltre, ha sempre ribadito il valore della Costituzione, un documento in realtà dettato dagli americani dopo la sconfitta del Giappone. In questo, nonostante il ruolo rigorosamente neutrale che l’Imperatore deve assumere rispetto alla politica, molti osservatori hanno letto una divaricazione con le politiche del governo di Shinzo Abe, che vorrebbe emendare la costituzione e, in particolare, l’articolo 9 nel quale si vieta a Tokyo di avere forze armate.

In un Giappone che si trova di fronte a importanti sfide geopolitiche ed economiche, dalla crescente potenza cinese nella regione al declino demografico che rischia di intaccare il futuro economico dell’Arcipelago, la figura dell’Imperatore Akihito ha rappresentato quindi nello stesso tempo un elemento di stabilità e dinamismo. Lo dimostra la stessa decisione di chiedere, ma in maniera decisa, al governo di consentirgli di abdicare, cosa che l’esecutivo ha dovuto fare incardinando in una legge ad hoc questa possibilità, è stato letto come un passo verso un’interpretazione del ruolo dell’imperatore in un’ottica più vicina alla Corona britannica che alla tradizionale funzione imperiale del Crisantemo.

Tuttavia, l’ormai 85enne imperatore uscente (che dal primo maggio sarà Imperatore emerito) lascia un futuro in cui non mancano le incertezze per l’istituto che ha rappresentato dalla morte del padre, Hirohito, nel 1989. Intanto la carenza di eredi maschi. Con l’avvento di Naruhito, il principe della corona (cioè il numero due nella successione) diventerà il fratello minore del nuovo imperatore, Akishino. Ma il vero erede è il piccolo Hisahito, figlio di Akishino, che è l’unico maschio finora nato nella generazione seguente del ramo principale della Casa imperiale, unico con possibilità di accedere al Trono del Crisantemo.

Dalla successione sono escluse le donne, pur essendoci state una dozzina di donne imperatrici regnanti nella lunga storia della dinastia nipponica, che vanta di essere la più antica al mondo senza interruzioni di successione. Ci sono quindi proposte di aprire alla successione anche alle donne. Ma si tratta di un’ipotesi che i conservatori aborrono.

Abe ha proposto di riammettere alla successione imperiale rami collaterali della famiglia, che avevano rinunciato a questa possibilità alla fine della seconda guerra mondiale, così da allargare la platea di possibili successori. Il portavoce del governo, Yoshihide Suga, dal canto suo ha annunciato in un’intervista al Mainichi Shimbun che l’esecutivo affronterà la questione della stabilità della successione imperiale dopo la fine dei rituali in autunno. Il 22 ottobre, con il Sokuirei-seiden-no-gi, l’imperatore annuncerà al mondo il suo intronamento, mentre il 14-15 novembre ci sarà il Daijosai, una cerimonia controversa perché è quella più legata al culto imperiale e, quindi, l’intervento anche economico del governo implica un problema costituzionale.

Naruhito, il nuovo Imperatore, non si troverà di fronte a questioni di facile soluzione. La gran parte degli osservatori delle cose di Casa imperiale è convinta che si terrà rigorosamente nel solco delle azioni intraprese da padre, tuttavia un’era può essere lunga e Naruhito, come anche la nuova imperatrice Masako, ha un’educazione occidentale, Oxford. Inoltre sarà il primo Imperatore di epoca moderna nato e vissuto esclusivamente in tempi di pace per il Giappone.

Altro punto interrogativo sarà la tenuta della nuova Imperatice rispetto alle pressioni connesse alla funzione imperiale. Masako si è dovuta concedere lunghi periodi di assenza dalla scena pubblica a causa di una condizione di sofferenza psicologica non nascosta. La Coppia imperiale deve sobbarcarsi compiti pesanti e, per quanto sia circondata dalla benevolenza popolare, è sicuramente sotto la lente attenta dei media e dell’opinione pubblica.