##Baring Vostok, Business italiano: non è solito caso à la russe

Ma vicenda "va portata" da giurisdizione penale ad amministrativa

APR 26, 2019 -

Mosca, 26 apr. (askanews) – Baring Vostok, che sta squassando i rapporti tra associazioni di business internazionali in Russia e Mosca stessa, non è da considerare come il solito un caso “à la russe”. “Personalmente sono di quelli che ritengono: chi è senza peccato, scagli la prima pietra” afferma in un’intervista ad Askanews Vittorio Torrembini, aggingendo poi che la associazione di cui è vice presidente, Gim Unimpresa, si è collocata su posizioni differenti rispetto all’Associazione delle imprese europee (AEB), la Camera di commercio americana (AmCham), la Camera di commercio russo-tedesca (AHK), la franco-russa Camera di commercio e industria (CCI France Russie), Comité national des conseillers du Commerce extérieur de la France (CNCCEF) e la Camera di commercio finlandese-russa (SVKK).

Queste di recente si sono dette “preoccupate per la decisione del tribunale distrettuale russo Basmanny di Mosca di tenere Philippe Delpal e altri tre imputati nel caso Baring Vostok in detenzione preventiva fino al 14 luglio 2019”, prendendo atto “con rammarico dell’impatto già pesante che questo caso ha sul clima degli affari”. Secondo Torrembini, “portare la vicenda nell’ambito della giurisdizione amministrativa, e non di quella penale, quello sì. Cosa che noi riteniamo come associazione italiana più che giusta. Ma rispetto alle posizioni di altre associazioni internazionali, noi siamo dell’idea che vicende di questo tipo siano, non soltanto da imputare all’ingordigia o a vicende che riguardano aziende russe, ma anche a società straniere”. (segue)