Francia, Macron promette taglio significativo tasse sui redditi

Presidente francese: è ora di tornare all'ordine

APR 25, 2019 -

Roma, 25 apr. (askanews) – Il presidente francese Emmanuel Macron ha promesso tagli significativi delle imposte, ma anche un ritorno all’ordine pubblico, rivelando la sua attesa risposta a quasi sei mesi di proteste di piazza. Macron, 41 anni, è salito al potere nel 2017 incarnando la speranza di una boccata d’aria fresca per la Francia. Ma negli ultimi sei mesi, la sua presidenza è finita nel mirino del movimento antigovernativo dei “gilet gialli” che ogni sabato organizza grandi proteste, a volte sfociate in violenze, contro l’ineguaglianza sociale.

Nel suo annuncio, Macron ha promesso di ridurre “significativamente” le imposte sul reddito per i lavoratori in Francia, ma ha anche difeso la sua controversa decisione di abolire una tassa sul patrimonio, presa all’inizio del mandato. “Voglio che le persone che lavorano vedano significativamente ridotte le imposte sul reddito”, ha detto Macron all’Eliseo, alla sua prima conferenza stampa formale in Francia della sua presidenza. Sul taglio delle tasse sulla ricchezza, ha detto che sarebbe stato rivisto nel 2020, aggiungendo: “È stata una riforma per stimolare la produzione, non un regalo per i ricchi”.

Macron ha promesso di portare avanti il suo programma di riforme e ha anche avvertito il movimento dei gilet gialli che è il momento di tornare all’ordine. “Le trasformazioni in corso e le trasformazioni che sono essenziali per il nostro paese non vanno fermate”, ha detto. Macron ha annunciato una una serie di riforme elaborate al termine di una vasta consultazione chiamata Grand débat national, lanciata in risposta alle proteste.

Macron ha ammesso il “sentimento di ingiustizia” che ha portato molti francesi a unirsi al movimento dei gilet gialli, del quale ha lodato “le giuste richieste”, ma ha lamentato il fatto che il movimento si sia “trasformato progressivamente” e sia stato inquinato da episodi di violenza antisemita, attacchi a giornalisti e omofobia. “Ma non voglio che le azioni di alcune persone eclissino le giuste richieste che sono state avanzate all’inizio di questo movimento e sono state ampiamente sostenute”, ha detto.

Macron, seduto da solo a una scrivania nella vasta sala principale dell’Eliseo, la Salle des fetes, ha parlato per circa un’ora prima di cominciare a rispondere alle domande dei giornalisti. Per il presidente francese che ama la sorpresa e il gesto drammatico, la posta in gioco è enorme. I sondaggi di opinione mostrano che il suo indice di popolarità è attorno al al 30%, ben lontano dai giorni esaltanti dopo il suo insediamento, quando la sua percentuale di gradimento era superiore al 60%.

Macron ha già in vista le elezioni presidenziali del 2022, dolorosamente consapevole che i suoi predecessori Nicolas Sarkozy e Francois Hollande non sono riuscita ad ottenere un secondo mandato e non hanno attuato un cambiamento duraturo.

La posta in gioco non è solo il suo ambizioso programma di modernizzazione della Francia, ma il suo status di statista globale in grado di opporsi al presidente degli Stati Uniti Donald Trump e di guidare l’Europa in un momento in cui la cancelliera tedesca Angela Merkel si sta facendo da parte e la Gran Bretagna è travolta dalla Brexit.

Macron avrebbe dovuto fare il suo grande annuncio con un messaggio televisivo che avrebbe dovuto essere trasmesso il 15 aprile. Ma due ore prima della trasmissione. la cattedrale di Notre-Dame è andata in fiamme, costringendo la presidenza a cancellare il programma mentre Macron si precipitava all’antico edificio di Parigi. Il giorno dopo, l’intero testo del suo discorso sulle riforme è filtrato sui media. La fuga di notizie ha creato un dilemma per l’Eliseo , che si è chiesto se riprendere il vecchio discorso o provare qualcosa di nuovo.

C’è stato dibattito anche sulla modalità di consegnera il messaggio e alla fine l’Eliseo ha optato per una conferenza stampa, per un capo di stato che secondo i critici ha mantenuto una distanza quasi imperiale dai media.

La percezione di come il presidente – criticato dagli avversari per il suo apparente distacco di fronte ai problemi sociali – abbia gestito l’evento sarà di importanza fondamentale. “Il momento della verità”, ha titolato il quotidiano Le Parisien. “L’appuntamento cruciale di Macron con il Paese”, ha aggiunto Le Figaro.