Libia, Salamé: dialogo è l’unica soluzione, Italia chieda la tregua

Conferenza nazionale "nel lungo periodo" resta "essenziale"

APR 24, 2019 -

Roma, 24 apr. (askanews) – “La politica permette sempre una via d’uscita alla guerra. Basta volerlo”. In un’intervista al Corriere della Sera, Ghassan Salamé, inviato speciale delle Nazioni Unite per la Libia, rilancia la via del dialogo, “l’unica possibile per evitare la catastrofe” nel Paese nordafricano.

Salamé incontrerà oggi alla Farnesina il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. “Noi incoraggiamo l’Italia e tutti gli Stati membri dell’Onu a spingere per il cessate il fuoco e il ritorno al dialogo”, afferma l’inviato Onu. “Occorre l’impegno collettivo a porre fine a questo conflitto egoista ed inutile. Se invece la situazione dovesse deteriorarsi in modo significativo, a pagarne le conseguenze, oltre al popolo libico, sarebbero settori e interessi molto più ampi”, insiste Salamé.

Secondo l’inviato delle Nazioni Unite, “è fondamentale che siano rispettate le tregue umanitarie, che siano applicate in modo regolare e duraturo”. “Questo”, sostiene, “è il primo passo per arrivare al cessate il fuoco, ed è al momento la nostra priorità”.

Quanto alla Conferenza nazionale “nel lungo periodo” resta “essenziale”. “I suoi preparativi logistici sono ormai completati”, ricorda Salamé al Corriere. “Nessun individuo può sovvertire la volontà popolare dei libici. E il popolo libico si è espresso con chiarezza: esige la fine del periodo di transizione, vuole vivere in pace, chiede uno Stato civile retto sulle leggi. La Conferenza è la strada verso questi obiettivi”.