Schiavone: sconcertano certe dottrine su rappresentanza italiani all’estero

Il Segretario generale Cgie dopo audizione Onida e Di Plinio

MAR 22, 2019 -

Roma, 22 mar. (askanews) – Il Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie), Michele Schiavone, ha espresso “sconcerto” per “certe dottrine sulla rappresentanza degli italiani all’estero” a favore di una riduzione del numero dei parlamentari eletti nella circoscrizione estero. Il commento allarmato di Schiavone arriva dopo l’audizione di Valerio Onida, presidente emerito della Corte costituzionale, e Giampiero Di Plinio, professore di istituzioni di diritto pubblico presso l’Università di Chieti e Pescara alla I Commissione di Montecitorio (giovedì 21 marzo 2019).

“E’ sconcertante assistere alle “dissertazioni” dei soliti dotti e sapienti, professori di diritto, irriducibili portatori di verità, “influencer” della dottrina costituzionale, epigoni dell’insegnamento costituzionale di Cesare Beccaria, adulati e riveriti nelle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama – scrive il Segretario Generale Cgie in una nota – Questo è il sentimento che scaturisce dagli argomenti esposti a senso unico da chi, durante le audizioni parlamentari, continua ostinatamente a voler abrogare, o come nella fattispecie a ridurre inesorabilmente il numero dei 18 parlamentari eletti nella circoscrizione estero”.

Schiavone si chiede “come sia possibile mettere in discussione una norma costituzionale a meno di una ventina d’anni dalla sua promulgazione che, a sua volta, sanava un vulnus legislativo durato oltre 50 anni”.

“E’ così difficile riconoscere ancora oggi ai cittadini italiani all’estero i diritti civili e politici per assicurare una rappresentanza adeguata ed equa nel nostro Paese? La presenza dei parlamentari italiani eletti nella circoscrizione estero riflette una forma evoluta dell’estensione dei diritti a cittadini in mobilità, quantificati per difetto a sei milioni, che con l’Italia hanno e mantengono un legame concreto e duraturo”. E sottolinea: “E’ auspicabile che su questo provvedimento, anche nell’iter preparatorio al dibattito nella Camera dei deputati, i ragionamenti siano concreti e non ideologici, come purtroppo è già avvenuto nel passaggio precedente al Senato, e che non si giunga ad un voto di fiducia”.

E’ in corso alla Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati l’esame della proposta di legge costituzionale – già approvata in prima deliberazione dal Senato – che riduce il numero dei parlamentari (C. 1585) a 400 deputati e 200 senatori, compresi i 12 deputati e i 6 senatori eletti nella circoscrizione estero, che passerebbero a 8 alla Camera e 4 al Senato.

“La riduzione del numero di rappresentanti della circoscrizione estero nelle due aule parlamentari italiane rischia di creare una frattura insanabile tra due mondi idealmente equidistanti: italiani in patria e italiani fuori d’Italia – conclude Schiavone – Il grande esodo di massa dall’Italia, al quale assistiamo dall’inizio del millennio, dovrebbe spingere i nostri governanti a creare nuovi istituti di partecipazione e di rappresentanza politica idonei alla mobilità circolare per rafforzare la loro presenza nelle istituzioni nazionali”.