Serbia, Vucic: il passato è ancora presente, vogliamo stabilità

'Rassicuro l'Europa: Paese è stabile'. Voto anticipato? 'Ci penso'

MAR 21, 2019 -

Roma, 21 mar. (askanews) – “Nell’intera regione” dei Balcani “purtroppo il passato è presente in modo ridondante” nei “dibattiti politici”. “Io faccio e farò del mio meglio per superare questa situazione in Serbia e spero che ogni leader faccia lo stesso. Dialogo e crescita economica sono il futuro”: è quanto ha detto oggi il presidente serbo Aleksandar Vucic, in un’intervista al quotidiano la Repubblica, all’indomani della condanna all’ergastolo dell’ex leader politico dei serbi di Bosnia Radovan Karadzic, accusato di genocidio e crimini di guerra.

Dopo gli scontri nel weekend a Belgrado, Vucic ha provato a inviare rassicurazioni sulla stabilità nel suo Paese. “Rassicuro l’Europa: la Serbia è assolutamente stabile. Purtroppo le dimostrazioni pacifiche di non molta gente sono diventate violente”, ha commentato. “La polizia ha garantito l’ordine in modo moderato. Non vedrete più violenze di piazza impunite in Serbia. Siamo più stabili che mai, le opposizioni calano nei sondaggi”.

“I violenti non rappresentano la Serbia”, ha insistito il presidente. “Il Paese vuole stabilità, sviluppo, integrazione in Europa. Gli oppositori hanno preso a modello i gilet gialli. Uno dei loro leader, il fascista Obradovic, ha indossato un gilet giallo in Parlamento. Hanno portato la violenza prima in Parlamento, poi in piazza. Così diventano perdenti nella società”.

Quanto all’eventualità di convocare elezioni anticipate, Vucic ha sottolineato: “La stragrande maggioranza dei cittadini è dalla mia parte. Ci sto pensando, ma esito perché spero di poter riprendere il dialogo con Pristina. In campagna elettorale negoziare è impossibile, ecco il punto”.