Giorno del giudizio per Orban, Ppe vota su espulsione suo partito

Popolari irritati da campagne contro capo commissione Juncker

MAR 20, 2019 -

Roma, 20 mar. (askanews) – La sfida aperta e continua del governo ungherese alle politiche europee è arrivata al giorno del giudizio: oggi gli europarlamentari del Partito popolare europeo dovranno decidere se espellere il partito del premier Viktor Orban, Fidesz.

Per molti partiti della destra anti-immigrati europea, come la Lega del vicepremier italiano Matteo Salvini, Orban è un eroe e un simbolo della lotta agli euroburocrati di Bruxelles. Ma oggi i 260 eurodeputati del Ppe, il più grande gruppo al parlamento europeo, dovranno decidere se espellere Fidesz, o eventualmente sospenderne l’appartenenza.

Sono tredici i partiti nazionali rappresentati nel Ppe ad aver chiesto l’espulsione di Fidesz dopo la campagna pubblicitaria anti-Ue con manifesti all’attacco del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e del miliardario Usa George Soros, secondo Fidesz responsabile di un’ondata di immigrazione illegale in Europa. Soros, ebreo di origine ungherese sopravvisuto all’olocausto, finanzia gruppi della società civile di sostegno ai migranti e ong per i diritti civili.

Ma non si tratta solo di manifesti: Orban ha definito i suoi critici in seno al Ppe “utili idioti” riprendendo l’espressione attribuita a Vladimir Lenin, in relazione agli ammiratori occidentali del suo ruolo di leader della rivoluzione sovietica.

Orban è sembrato però voler mettere a tacere le polemiche quando la scorsa settimana il leader del Ppe Manfred Weber si è recato a Budapest chiedendo le scuse del governo. I cartelloni con la faccia di Juncker sul tragitto della sua auto sono stati coperti e Orban ha inviato lettere di scuse ai 13 partiti che avevano chiesto l’espulsione di Fidesz, scuse che però non sembrano bastare a molti leader popolari europei.