Cosa sappiamo della strage in Nuova Zelanda

Un australiano ammiratore di Traini mostra l'attacco alle moschee

MAR 15, 2019 -

Roma, 15 mar. (askanews) – Una strage, un attacco terroristico motivato dall’odio, un episodio “senza precedenti”, come definito dalla premier Jacinda Ardern, il giorno “più buio” per la Nuova Zelanda. Quarantanove persone sono rimaste uccise in un attentato contro due moschee a Christchurch. Quattro persone sono state fermare, per una di loro domani ci sarà un’udienza nella quale comparirà come sospettato di omicidio.

Il capo della polizia Mike Bush, in una conferenza stampa, ha chiarito che 49 persone sono morte nella sparatoria presso la moscheza Masjid al Noor e la moschea Linwoos Masjid oggi.

Quaranttuno persone sono morte nella prima, sette nella seconda e una in ospedale. “E’ chiaro che questo può essere descritto solo come un attentato terroristico”, ha affermato la premier Ardern, in una conferenza stampa. Secondo i servizi sanitari della città, almeno 48 persone sono state ricoverate. Si tratta di adulti, ma anche di bambini.

Alcuni presentano più ferite.

Bush ha affermato che due ordigni improvvisati sono stati trovati su veicoli utilizzati negli attacchi. Le bombe sono state disinnescate. Al momento gli arresti avvenuti sono quattro. Per uno, un uomo quasi trentenne, domani ci sarà l’apparizione in udienza con l’accusa di omicidio. Uno degli attentatori – identificato come Brenton Tarrant, australiano di 28 anni – ha mostrato su Facebook l’intero video dell’attacco. Il profilo è stato poi cancellato. Tarrant, suprematista bianco, ha pubblicato online anche un manifesto che si intitola “the great replacement”, la grande sostituzione. L’uomo lamenta il fatto che sia in atto un “genocidio dei bianchi” causato “dall’immigrazione di massa” contro cui bisogna reagire e definisce il suo gesto come una vendetta.

Nel lungo testo, Tarrant parla dei suoi modelli e sodali di lotta (che definisce “etnosoldati”). Tra loro cita l’autore della strage di Utoya in Norvegia Anders Breivik e l’autore dell’attacco a Macerata, Luca Traini. In realtà Tarrant ammette di aver avuto concreti contatti però solo con il fratello di Breivik, “Knight Justiciar Breivik”.

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