Commissione Ue: risponderemo alle bugie di Orban colpo su colpo

Portavoce: se Orban attacca Timmermans lo difenderemo

MAR 4, 2019 -

Bruxelles, 4 mar. (askanews) – L’attuale campagna del governo ungherese contro la Commissione “distorce la verità e cerca di dipingere un quadro fosco di complotti segreti per attrarre più immigrazione in Europa. Chiunque queste campagne prendano di mira, che sia il presidente Jean-Claude Juncker, il vicepresidente Frans Timmermans o altri commissari o funzionari della Commissione, risponderemo e difenderemo il nostro lavoro con eguale forza, davanti a questa retorica falsa e distorta”. Lo ha detto oggi a Bruxelles il portavoce capo dell’esecutivo comunitario Margaritis Schinas, durante il briefing quotidiano per la stampa.

“La verità in tutto questo – ha concluso Schinas – è che non c’è alcuna cospirazione. Il popolo ungherese merita fatti e saremo sempre pronti a fornirli”.

In un’intervista pubblicata in Germania e ripresa oggi anche dalla stampa italiana, il primo ministro ungherese Viktor Orban ha detto che vicepresidente della Commissione Frans Timmermans è la prossima personalità europea che potrebbe essere attaccata dall’attuale campagna orchestrata dal governo di Budapest contro l’Ue, accusata in particolare di complottare insieme al finanziere e filantropo ebreo americano di origine ungherese, George Soros, per aprire l’Europa agli immigrati, anche contro la volontà degli Stati membri.

Sono intanto arrivati a sette i partiti membri del Ppe, provenienti da cinque Stati membri, che chiedono di mettere ai voti l’espulsione di Fidesz, il partito di Orban, dal Partito popolare europeo. Servivano almeno sette partiti da cinque paesi. I sette partiti sono quelli di Svezia, Olanda, Lussemburgo, Finlandia, Grecia e i due del Belgio (uno fiammingo e l’altro francofono). A sostegno di Orban restano soprattutto il Partido Popular spagnolo e Forza Italia. I partiti tedeschi, Cdu e Csu, restano prudenti per non interferire con la campagna del tedesco Manfred Weber, candidato “capolista” per la Commissione europea e contrario all’espulsione di Orban. Il Ppe si riunirà e potrebbe discutere la questione il 20 marzo.