Rapporto Usa: Nordcorea continua a sviluppare arsenale nucleare

Nell'ultimo anno prodotto combustibile per aggiungere sette bombe

FEB 12, 2019 -

Roma, 12 feb. (askanews) – La Corea del Nord continua a produrre combustibile nucleare per uso militare mentre è impegnata in colloqui con gli Stati Uniti sulla denuclearizzazione della penisola coreana, ma al momento rappresenta una minaccia inferiore rispetto al 2017. E’ quanto emerge da un rapporto del Centro per la Sicurezza internazionale e la Cooperazione dell’Università di Stanford, i cui risultati sono stati pubblicati oggi. Secondo lo studio, nell’ultimo anno Pyongyang avrebbe prodotto combustibile nucleare sufficiente ad aggiungere sette bombe atomiche al suo arsenale.

Siegfried Hecker, ex direttore del Laboratorio atomico di Los Alamos, nel New Mexico, e uno degli autori del rapporto, ha spiegato che la produzione di combustibile nucleare della Corea del Nord nel 2018 è stata confermata dall’analisi di immagini satellitari. Secondo l’esperto, il trattamento del combustibile utilizzato in attività di un reattore da 5 megawatt presso la centrale nucleare di Yongbyon tra il 2016 e il 2018 ha prodotto da 5 a 8 chilogrammi di plutonio militare.

A questo si aggiunge la produzione di circa 150 chilogrammi di uranio altamente arricchito, si legge nel rapporto, citato da alcuni media internazionali. Questo carburante permetterebbe alla Corea del Nord di accrescere il suo arsenale nucleare di un numero di “Bombe A” tra cinque e sette”, si spiega nello studio di Stanford.

Il team di esperti di cui fa parte Hecker ha stimato che il numero di bombe atomiche della Corea del Nord era di circa 30 nel 2017. Secondo un’alta stima della Defense Intelligence Agency (DIA), la Corea del Nord ne avrebbe invece circa 50.

Il rapporto dell’Università di Stanford sottolinea che la sospensione dei test missilistici da parte di Pyongyang per aprire la strada ai vertici inter-coreani e al summit tra Kim Jong Un e Donald Trump, lo scorso giugno a Singapore, ha ritardato tutti i lavori di miniaturizzazione delle bombe. “Se si osserva l’intero spettro, la Corea del Nord (…) è meno pericolosa oggi di quanto non fosse alla fine del 2017”, scrive comunque Hecker nella sua relazione.

Gli esperti della Stanford University ritengono infatti che la Corea del Nord al momento “non è in grado di lanciare un ordigno nucleare contro il continente americano, con un certo grado di fiducia” di poterlo colpire. D’altra parte, sottolineano gli esperti, il suo arsenale nucleare costituisce una vera minaccia per il Giappone e la Corea del Sud.