Tajani commemora le foibe, tensione con Slovenia e Croazia

"Istria e Dalmazia italiane", poi la precisazione

FEB 11, 2019 -

Milano, 11 feb. (askanews) – Tensione diplomatica tra Italia e Slovenia, dopo che il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani, insieme al ministro dell’Interno Matteo Salvini, ha partecipato alla commemorazione delle stragi delle foibe nella città di Basovizza, proprio sul confine con la Slovenia. Le parole di Tajani finite sotto accusa riguardano l’italianità di Istria e Dalmazia, aspetto quest’ultimo che ha indispettito anche la Croazia. Tajani ha anche ricordato che “migliaia di civili sono stati uccisi per il solo fatto di essere italiani da soldati che portavano sul berretto una stella rossa”.

Il presidente sloveno Borut Pahor ha scritto a Mattarella e ha espresso la propria “profonda preoccupazione” per il riferimento a una “pulizia etnica” portata avanti dagli yugoslavi nei confronti degli italiani. E il primo ministro di Lubiana, Marjan Sarec, ha parlato di un “revisionismo storico senza precedenti”.

Stessa formula in pratica usata anche da Zagabria per stigmatizzare la parole di Tajani.

Più tardi il presidente dell’Europarlamento ha parlato di fraintendimenti, spiegando che non c’era alcuna rivendicazione territoriale nelle sue parole, solo un riferimento “agli esuli istriani e dalmati di lingua italiana, ai loro figli e nipoti, molti dei quali erano presenti alla cerimonia”.

Lme