Chalençon, il leader dei Gilet gialli che ha incontrato Di Maio

Nel mirino per posizioni molto a destra e accusato di islamofobia

FEB 5, 2019 -

Roma, 5 feb. (askanews) – Tra le figure di maggiore spicco del movimento dei Gilet gialli, Christophe Chalençon – che oggi ha incontrato Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista a Parigi – ha fatto molto parlare di sè sia come portavoce della prima ora della protesta (già a metà novembre era descritto dai media francesi come “portavoce dei gilets jaunes nel Vaucluse”), sia per le sue dichiarazioni spiccatamente a destra e per esternazioni nei confronti dei musulmani di Francia che devono prendere posizione “una volta per tutte”, tanto da guadagnarsi accuse di “islamofobo”.

Fabbro di mestiere, 52 anni, lo scorso 27 novembre, all’indomani dell’elezione della delegazione nazionale dei gilets jaunes poi ricevuta a Palazzo Matignon, Chalençon ha firmato il manifesto del movimento e da allora è presenza fissa sulla scena mediatica francese.

Il 23 dicembre su Facebook ha scritto che “la guerra civile è inevitabile” e ha auspicato la formazione di “un governo di transizione per ascoltare e comprendere la gente”, facendo appello “al signor Macron e, se non vuole piegarsi, ai militari”. Su internet c’è spesso chi accusa Chalençon di posizioni razziste e islamofobe. Nei suoi post si trovano messaggi ai “Musulmani di Francia”, esortati a fare una scelta tra i valori della Repubblica o “l’altra parte”. Perchè “è decisamente giunta l’ora una volta per tutte di eliminare questo cancro che rode la nostra repubblica”.