AIE: nel 2018 il libro resta prima industria culturale del Paese

Seppure con un leggero calo in fatturato, per il calo dei consumi

GEN 24, 2019 -

Milano, 24 gen. (askanews) – “Il libro italiano è bello, forte e solido e tiene le proprie posizioni anche in un quadro di generale rallentamento dell’economia”. E’ il primo commento del presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Ricardo Franco Levi alla vigilia della giornata conclusiva del XXXVI Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri (in programma domani, 25 gennaio, a Venezia, in cui presenterà l’analisi dell’Ufficio studi dell’AIE sul mercato trade del libro in Italia e in Europa.

Nel 2018 il libro italiano si conferma infatti la prima industria culturale del Paese e la quarta editoria in Europa. Nel quadro di un generale rallentamento dell’economia nazionale fa segnare tuttavia un -0,4% di fatturato, dopo il +5,8% del 2017, nei canali trade (librerie, grande distribuzione organizzata, store on line compresa la stima di Amazon a cura dell’AIE). Sono circa 1,442 miliardi di euro a prezzo di copertina.

Chi legge più di un libro al mese (+ di 12 all’anno), i cosiddetti lettori forti, sono circa 5milioni: si stima che generino ben 54milioni di copie vendute. Se ad essi si sommano coloro che leggono 7-11 libri all’anno (stime basate sulle dichiarazioni degli intervistati) ne emerge che il 36% dei lettori generano il 68% delle copie vendute.

“I dati confermano una volta di più il valore e il peso del libro nella cultura e nell’economia dell’Italia – ha aggiunto il presidente Levi -. Si evidenzia peraltro la necessità di un intervento di forti politiche di sostegno alla domanda e di promozione della lettura i cui più felici esempi sono stati la 18app, l’operazione a favore dei consumi culturali dei giovani, e #ioleggoperché, la più grande operazione di promozione della lettura, promossa da AIE, con oltre 650mila libri nelle scuole in soli tre anni e due milioni di alunni coinvolti nel solo ultimo anno scolastico”.

Lme