Cremlino: negoziati trattato pace con Giappone saranno lunghi

Doccia fredda prima della visita di Abe a Mosca

GEN 21, 2019 -

Roma, 21 gen. (askanews) – Il vertice previsto per domani tra il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro giapponese Shinzo Abe non sembra essere destinato a portare a una svolta sulla possibilità che Tokyo e Mosca siglino un trattato di pace, ostacolato dalla vertenza territoriale sulle isole Curili meridionali. Il Cremlino ha fatto sapere di ritenere oggi il processo per un accordo ancora “lungo”.

“Il presidente (Putin) ha detto dall’inizio che la questione della firma di un trattato di pace con il Giappone sarà lunga in termini di tempo”, ha riferito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ai giornalisti, prima del’arrivo di Abe. “I negoziati sono nella loro fase iniziale”.

Le isole Curili meridionali – Iturup (Etorofu in giapponese), Kunashir (Kunashiri), Shikotan e il gruppo di isolette Habomai – sono state occupate da Mosca alla fine della seconda guerra mondiale. La Russia dichiarò guerra al Giappone il 9 agosto 1945, tre giorni dopo il bombardamento atomico su Hiroshima da parte statunitense e nello stesso giorno dell’atomica su Nagasaki.

Per Abe la restituzione degli Hoppo Ryodo è un’importante bandiera, ma le isole sono strategiche per la Russia perché permettono il controllo della proiezione verso il mare aperto della Flotta del Pacifico, sono situate a un tiro di schioppo dall’Arcipelago nipponico, oltre ad avere un importante potenziale di sviluppo economico.

Nel 1956 Mosca disse che avrebbe potuto trasferire al Giappone Shikotan e le isolette Habomai, dopo la firma di un accordo di pace. Allora Tokyo rifiutò. Ma oggi Abe potrebbe essere propenso a questo tipo di accordo. Secondo quanto ha riferito l’agenzia di stampa nipponica Kyodo, un alto esponente del governo ha detto di considerare “non realistico” che si possa persuadere la Russia a cedere anche Etorofu e Kunashiri, che rappresentano il 93 per cento del teritorio conteso.

La questione territoriale accende gli animi in entrambi i paesi. Nel weekend si è tenuta a Mosca una manifestazione contro l’ipotesi di una restituzione al Giappone di alcuna delle isole.

Peskov su questo punto si è mantenuto abbottonato. “Nessuno ha ufficialmente offerto niente, così ogni linea di ragionamento basata su ipotesi è poco appropriata, non aiuta lo spirito dei colloqui”, ha affermato. “Nessuno – ha aggiunto – va contro i suoi interessi nazionali”.

Abe, secondo la Kyodo, tenterà di assicurarsi la restituzione di Shikotan e Habomai, per poi cercare di discutere anche su Etorofu e Kunashiri. “Ma non c’è alcuna speranza che Putin approvi” questo approccio, ha spiegato la fonte di governo all’agenzia giapponese. Quindi il capo di governo di Tokyo potrebbe lasciar cadere la questione delle isole più grandi. L’orizzonte temporale che si è dato per un accordo di questo tipo sembra essere quello del summit G20 di giugno, che si terrà in Giappone.

(Con fonte Afp)