Rd Congo: Ua non può dire alla Corte costituzionale “cosa fare”

Ua ha chiesto di sospendere proclamazione dei risultati elettorali

GEN 18, 2019 -

Kinshasa, 18 gen. (askanews) – L’Unione africana non può dire alla Corte Costituzionale della Repubblica Democratica del Congo “cosa deve fare”. Così ha risposto oggi il governo di Kinshasa alla richiesta dell’Ua di “sospendere” la proclamazione del risultato delle elezioni presidenziali del 30 dicembre scorso.

“La Corte è indipendente, da noi e dall’Unione africana”, ha detto alla France presse il portavoce del governo, Lambert Mende. “Non penso spetti al governo o all’Unione africana dire alla Corte cosa deve fare”, ha aggiunto.

Al termine di un vertice tenuto ieri in Etiopia, l’Ua ha diffuso una dichiarazione in cui ha espresso “seri dubbi sulla conformità dei risultati provvisori, così come sono stati proclamati della Commissione elettorale nationale indipendente”, annunciando l’invio di “una delegazione di alto livello” a Kinshasa per trovare una via d’uscita dalla crisi politica.

Stando ai dati diffusi la scorsa settimana dalla Commissione, il leader dell’opposizione Felix Tshisekedi avrebbe ottenuto il 38,57% delle preferenze, contro il 34,8% andato all’altro leader dell’opposizione, Martin Fayulu, e il 23,8% al candidato sostenuto dal presidente uscente Jospeh Kabila, Emmanuel Ramazani Shadary. Tuttavia Fayulu ha presentato ricorso alla Corte costituzionale perhè annulli questi risultati, messi in dubbio anche dalla Chiesa cattolica congolese e da diversi Paesi occidentali, rivendicando la vittoria con il 61% delle preferenze. La Corte ha tempo fino al 22 gennaio, data prevista per il giuramento del nuovo presidente, per proclamare i risultati. (fonte Afp)