Shock in Giappone, si ritira Kisenosato: amato campione di sumo

E' stato il primo "yokozuna" autoctono in 19 anni

GEN 16, 2019 -

Roma, 16 gen. (askanews) – Può il ritiro di un campione di “sumo” diventare un affare di stato? Può succedere nello sport nazionale giapponese, se a ritirarsi è il primo “yokozuna” autoctono in 19 anni e se questo accade dopo una serie di sconfitte abbastanza umilianti.

Kisenosato, 32 anni, ha annunciato oggi la sua decisione di lasciare il “dohyo”, come si chiama il ring del sumo. “Come yokozuna mi rimane il rincrescimento per non essere riuscito a soddisfare le attese di tutti, ma per quanto riguarda la mia carriera sul ring non ho alcun pentimento”, ha affermato il lottatore in una conferenza stampa tra le lacrime.

Nel 2017 l’arrivo di Kisenosato al titolo di “yokozuna”, il più alto rango tra i lottatori di sumo, era stato accolto dai giapponesi come un vero motivo di orgoglio nazionale: era dal 1998 che un giapponese non riceveva questo onore. Ora, col suo ritiro, gli unici yokozuna rimasti sono mongoli. Si tratta di Hakuho e Kakuryu.

“E’ triste”, ha affermato il portavoce del governo nipponico Yoshihide Suga, parlando i giornalisti, definendo la scelta del sumotori anche “estremamente deplorevole”.

Tuttavia il suo regno è stato caratterizzato da una serie di problemi fisici. Dopo aver avuto un inizio molto promettente, ga subito una serie di infortuni che l’hanno costretto a non presenziare a otto tornei consecutivi. Nello scorso autunno ha subito quattro sconfitte consecutive, segnando un record negativo: erano 87 anni che uno yokozuna non inanellava una striscia di sconfitte così lunghe. Tanto da spingere anche l’Associazione nazionaloe sumo a strigliarlo.

Per questo motivo, il “basho” (torneo) di inizio anno era diventato per lui cruciale, quello che doveva segnare il grande ritorno. Ma anche questo torneo è stato caratterizzato immediatamente da tre sconfitte consecutive. Da qui la decisione di buttare la spugna.