“Niqab vestito Isis”: reporter libanese scatena ira islam in rete

Una foto la mostra a capo scoperto in mezzo a marea di donne velate

GEN 14, 2019 -

Roma, 14 gen. (askanews) – Una semplice foto pubblicata su Facebook scatena l’ira dei social, con accuse di ogni tipo e minacce di morte come avviene ormai in vari luoghi del mondo. Questa volta è capitato ad una giornalista libanese, Dima Sadeq, insultata per avere postato sul proprio profilo una suggestiva fotografia che la ritrae a volto scoperto mentre cammina in senso contrario rispetto a una moltitudine di donne in marcia, tutte coperte con il Niqab, ovvero il velo integrale che lascia scoperti solo gli occhi.

Nella didascalia Dima scrive “Stupenda”, riferendosi alla donna che va “controcorrente e che è lei stessa. Poi aggiunge: “il Niqab è il vestito di Daesh”, usando l’acronimo arabo per lo Stato Islamico (Isis). Nella stessa foto, contestata a gran voce da utenti islamisti e non, una delle donne “sbircia” con un occhio la giornalista che cammina in senso contrario e in mano ha una copia del Magazine “Reporter”.

Subito i social media in lingua araba sono stati tempestati da centinaia di post che accusano la giornalista di “blasfemia” e “razzismo di genere”. Di fronte all’ondata di insulti sul web, Dima non si è scomposta e si è detta “incredula per la quantità di gente che difende il Niqab e non il semplice velo”, ribadendo che il velo integrale “è una imposizione e non una scelta personale” e “chi segue il gruppo ciecamente rinuncia al libero arbitrio”.

E sempre ai critici laici la giornalista ricorda la vicenda di Rahaf al-Qunun, la 18enne saudita che si è chiusa lo scorso 6 gennaio in una stanza d’albergo all’aeroporto di Bangkok e, armata solo di Twitter, ha evitato la deportazione dalla Thailandia ed è stata accolta dal Canada come rifugiata. “Per l’occasione vi ricordo che tutti abbiamo gioito e festeggiato vedere una ragazza scappare dal suo Paese che le imponeva il Niqab?”.