“Saluggia”, a Parigi una mostra fotografica di Andrea Neri

Il 17 gennaio con la giornalista Laure Noualhat

GEN 7, 2019 -

Roma, 7 gen. (askanews) – giovedì 17 gennaio 2019 a partire dalle 19 e fino alle 23 e prevista a Parigi la proiezione della serie fotografica «Saluggia», Andrea Savorani Neri. Parteciperà la giornalista e autrice Laure Noualhat (Déchets, le cauchemar du nucléaire, 2009 e Sécurité nucléaire: le grand mensonge, 2017, prodotti e diffusi da ARTE)

L’evento è previsto presso lo spazio culturale/Bar «61», di proprietà di Rémy Ourdan, giornalista Le Monde (tra l’altro, copertura dell’assedio di Sarajevo) – 3, rue de l’Oise – 75019 – Parigi

La radioattivita e un’interessante metafora del modo in cui si possono guardare i luoghi che ci circondano, ha detto il fotografo Andrea Savorani Neri. La radioattivita esiste in una maniera che sfugge all’osservazione comune. Tuttavia sapere dove e presente modifica la nostra percezione di quei luoghi che, altrimenti, guarderemmo con occhi ignari. Quello dell’energia nucleare, del suo sfruttamento, del modo in cui e stata gestita in Italia e un tema di grande interesse e tuttavia poco conosciuto. Racchiude in se una stratificazione di problematiche tale che il paragone piu calzante e quello con l’elevato peso specifico dell’uranio, da cui si fabbrica la piu diffusa tipologia di combustibile per i reattori. Inquinamento, economia, urbanistica, societa, democrazia. Ma soprattutto le modifiche subite dal paesaggio e la possibilita di accesso o meno a un certo tipo di territorio.

L’Italia e stato un Paese all’avanguardia nella storia della ricerca e dell’industria nucleare. In Italia esistono 4 centrali per la produzione di energia termonucleare, 4 siti per la ricerca nucleare, vari altri siti per la raccolta “temporanea” dei rifiuti radioattivi. Nel 1987, un anno dopo la catastrofe di Chernobyl, l’Italia ha indetto un referendum a seguito del quale la produzione di energia dall’atomo e stata immediatamente interrotta. Primo Paese al mondo ad effettuare tale scelta. Sono passati piu di 30 anni e oggi, in assenza di una produzione industriale, la gestione dei siti nucleari italiani pone sfide molto piu complesse di quelle presentate dal ciclo d’attivita. La mia ricerca fotografica, avviata nel 2010, si e finora concentrata sui siti nucleari presenti in Piemonte ed Emilia-Romagna. Trino Vercellese e Caorso, provincia di Piacenza, ospitano due ex-centrali nucleari. A Livorno Ferraris, provincia di Vercelli, sopravvive una delle piu grandi cattedrali nel deserto italiane, la centrale Galileo Ferraris, progettata per essere una centrale nucleare ma mai entrata in funzione come tale a causa del referendum. E poi Saluggia. Il centro Eurex-Avogrado di Saluggia e il sito piu emblematico del territorio nazionale. A poche centinaia di metri dall’incrocio tra Canale Cavour e Dora Baltea, a una manciata di chilometri dalla confluenza tra la Dora Baltea e il Po, a monte dell’acquedotto del Monferrato che serve un centinaio di comuni. A Saluggia e stoccato, in condizioni definite transitorie, circa il 90% del materiale radioattivo oggi presente in Italia. Il dibattito sullo smantellamento delle centrali nucleari e sullo stoccaggio definitivo dei rifiuti radioattivi resta marginale sulla scena italiana. Egualmente irrilevante e la conoscenza che la popolazione ha delle aree industriali a carattere nucleare. Anche perche il nucleare tende a mantenere la segretezza tipica dell’industria militare, da cui ha tratto origine. Negli ultimi 9 anni ho fotografato il territorio delle vecchie centrali, cercando d’osservare sempre piu da vicino i siti del Nord Italia, fino all’accesso all’interno della centrale di Trino dove giacciono, in attesa di un futuro migliore, piu di 2 tonnellate di plutonio. Ma per produrre una documentazione che sia la piu completa possibile, l’indagine sul territorio si deve estendere agli altri siti industriali nucleari presenti in Italia: Bosco Marengo (Alessandria), Borgo Sabotino (Latina), Garigliano (Sessa Aurunca, Caserta), il Centro ITREC Trisaia a Rotondella (Matera). Quest’ultimo sito, un’industria per il trattamento e la produzione di combustibile nucleare, e stato oggetto di un sequestro preventivo a fine aprile 2018. Ad agosto ho effettuato un sopralluogo e scattato le prime immagini del territorio circostante. Primo passo del secondo capitolo della mia ricerca. Questo progetto e dedicato alla memoria di Lewis Baltz che ho avuto la fortuna di incontrare all’Universita di Venezia e successivamente frequentare a Parigi, mostrandogli l’avanzamento del mio lavoro. È stato grazie al suo sprone e ai suoi consigli che ho realizzato un passo cruciale per lo sviluppo di questo lavoro: ottenere l’accesso alla centrale nucleare di Trino Vercellese, pochi mesi dopo la scomparsa di Baltz. Andrea Savorani Neri