Francia, cardinale Barbarin alla sbarra: mai coperto abusi pedofili

Arcivescovo di Lione in aula per apertura processo a suo carico

GEN 7, 2019 -

Lione, 7 gen. (askanews) – “Non ho mai cercato di di nascondere, nè tantomeno di coprire, questi fatti orribili”. Il cardinale francese Philippe Barbarin ha preso la parola in aula per la prima udienza del processo al suo carico, nel quale è imputato con altri cinque persone per aver mancato di denunciare delle aggressioni sessuali ai danni di minori. Da quando lo scandalo è scoppiato tre anni fa, l’arcivescovo di Lione ha già negato i fatti che gli vengono addebitati, pur riconoscendo errori di valutazione e chiedendo perdono alle vittime di preti pedofili. Ma nel 2016 a Lourdes, in occasione di un’assemblea di vescovi aveva avuto parole che avevano provocato polemiche dichiarando che “Grazie a Dio, la maggioranza dei fatti” di abuso sessuale era “prescritta”.

“Non ho sempre usato le parole migliori e più adatte” ha ammesso l’arcivescovo di Lione in una dichiarazione letta alla sbarra, prima di rispondere alle domande dei giudici. Il primate dei Galli compare in aula fino a mercoledì con cinque ex rappresentanti della diocesi di Lione per non aver denunciato gli abusi sessuali compiuti su giovani scout della regione da un sacerdote, Bernard Preynat, tra il 1986 e il 1991.

Nel 2016 la procura aveva chiesto il proscioglimento, ma le vittime che avevano denunciato Barbarin hanno chiesto un esame diretto degli accusati davanti al tribunale. Monsignor Barbarin aveva avuto notizia degli abusi negli anni Duemila e aveva incontrato padre Preynat nel 2010. Il sacerdote di aveva giurato di non aver mai ricominciato a molestare i ragazzi. “Tutti mi rimproverano di avergli creduto” ha detto Barbarin alla sbarra. “Di fatto, in seguito non sono stati mai riscontrati fatti penalmente rilevanti” ha sottolineato l’alto prelato, a processo anche per “omissione di soccorso”. L’arcivescovo ha consentito a Preynat di restare a contatto con bambini fino al 2015, quando il sacerdote è stato denunciato da un ex scout, che ha denunciato anche il cardinale nel 2016.

(fonte Afp)