In aumento i giornalisti uccisi nel mondo: sono 80 nel 2018

Lo riferisce l'ong Reporter senza frontiere

DIC 18, 2018 -

Roma, 18 dic. (askanews) – Aumentano i giornalisti uccisi nel mondo. Nel 2018 sono 80 quelli assassinati mentre esercitavano il loro dovere di informare, un deciso incremento rispetto al 2017 quando persero la vita 65 giornalisti. Lo indica il bilancio annuale di Reporter senza frontiere (Rsf). Tra le vittime, ci sono 63 giornalisti professionisti (aumento del 15 per cento rispetto al 2017), 13 giornalisti non professionisti (contro i 7 dell’anno precedente) e 4 collaboratori. Lo ha sottolineato l’ong con sede a Parigi, che ha denunciato una violenza inusuale contro i reporter.

La scorsa settimana Time Magazine ha scelto come “uomo dell’anno” proprio i giornalisti uccisi nel corso del 2018, definiti “guardiani della verità”, tra i quali il saudita Jamal Khashoggi, ucciso il 2 ottobre nel consolato saudita di Istanbul, è stato designato personalità dell’anno dalla rivista statunitense Time, una distinzione condivisa con altri giornalisti uccisi o in carcere di cui è stato riconosciuto il ruolo di “guardiani della verità”.

Oltre a Khashoggi infatti il settimanale ha deciso di onorare la giornalista filippina Maria Ressa, i due reporter birmani dell’agenzia Reuters Wa Lone e Kyaw Soe Oo, attualmente in carcere, e la redazione del giornale locale statunitense Capital Gazette, cinque membri della quale sono morti in un attacco avvenuto il 28 giugno scorso ad Annapolis, nello stato americano del Maryland. “Nel valutare la scelta è apparso chiaro che la manipolazione e il travisamento della verità costituiscono il filo comune che lega molte delle più importanti notizie di quest’anno, dalla Russia a Riad a Silicon Valley; così abbiamo scelto di onorare quattro persone e un gruppo che si sono assunti dei gravi rischi nella ricerca della verità, ad iniziare da Jamal Khashoggi”, ha spiegato il direttore del settimanale, Edward Felsenthal.

Int9