Somalia, proteste a Baidoa dopo arresto ex Shebab, almeno 11 morti

Robow era candidato alle elezioni regionali del 19 dicembre

DIC 14, 2018 -

Mogadiscio, 14 dic. (askanews) – Centinaia di persone sono scese in strada per il secondo giorno consecutivo a Baidoa, nel Sud-Ovest della Somalia, per protestare contro l’arresto dell’ex leader degli Shebab, Muktaw Robow, candidato alla presidenza della regione alle elezioni in programma il 19 dicembre. Almeno 10 persone sono rimaste uccise negli scontri scoppiati ieri nelle strade della città e oggi è stata riferita la notizia dell’uccisione di un parlamentare regionale.

Unico leader fondatore del gruppo jihadista somalo Shebab sopravvissuto fino ad oggi, Robow si era consegnato alle forze di sicurezza somale nell’agosto del 2017. Il governo lo ha accusato di aver violato i termini dell’accordo, “dando vita a una milizia” con l’intento di “minare la stabilità”. Azioni che “indicano che non ha mai rinunciato alle sue ideologie estremiste e che è pronto a nuocere ancora al popolo somalo”, si legge nel comunicato del governo, che aveva tentato finora, invano, di impedire a Robow di candidarsi alle elezioni, perchè ancora sotto sanzioni Usa. Arrestato a Baidoa, è stato trasferito ieri a Mogadiscio, dove è detenuto.

“La situazione è tesa e le proteste stanno crescendo – ha raccontato oggi un abitante di Baidoa – la polizia sta sparando per disperdere la folla. Tutta la città è nel caos”. Alcuni manifestanti hanno sventolato immagini di Robow e dato alle fiamme quelle del presidente somalo, Mohamed Abdullahi Mohamed detto Farmajo, accusato di interferire nel processo elettorale regionale. Sui social media sono state pubblicate le fotografie di carri armati etiopici, della missione africana Amisom, dispiegati nelle strade di Baidoa.

Robow è molto popolare nel Sud-Ovest della Somalia, dove è considerato il miglior candidato per difendere gli interessi regionali e sconfiggere i suoi ex compagni jihadisti.

(con fonte Afp)