Gli Usa accusano la Cina per l’hackeraggio della catena di hotel Marriott

Rubati i dati di 500 milioni di ospiti

DIC 12, 2018 -

Washington, 12 dic. (askanews) – Gli investigatori Usa ritengono che l’intelligence cinese sia responsabile del furto di dati di 500 milioni di clienti della catena alberghiera Marriott, scrive il New York Times. Si ritiene che gli hacker abbiano agito per conto del ministero della Sicurezza di Stato e siano parte di un’iniziativa spionistica che ha visto violazioni anche dei database delle assicurazioni sanitarie e dei dipendenti pubblici, ha scritto il Times, citando due funzionario al corrente delle indagini sull’hackeraggio dei Marriott International Hotels.

La notizia arriva in un momento di forti tensioni tra Washington e Pechino in campo geopolitico, commerciale, tecnologico e spionistico. La scorsa settimana il Canada ha arrestato una dirigente del gruppo di tlc cinese Huawei su richiesta degli Usa, che vogliono incriminarla per frode per presunte violazioni della sanzioni commerciali ai danni dell’Iran. Inoltre nei prossimi giorni Washington dovrebbe annunciare nuove accuse contro hacker militari e d’intelligence cinesi nell’ambito dell’azione di contrasto a quella che viene ritenuta un’ampia e fondata minaccia cibernetica di Pechino ai danni di obiettivi di governo e societari.

Bea/Int2