Del Re: presto altre visite di “alto livello” in Corno D’Africa

Vice ministra: ci chiedono infrastrutture per integrazione regione

DIC 12, 2018 -

Roma, 12 dic. (askanews) – “Non una visita spot, ma l’inizio di un dialogo aperto e franco” con i Paesi del Corno d’Africa, a cui seguiranno presto “altre visite di alto livello”. Così la vice ministra agli Esteri, Emanuela Del Re, ha illustrato oggi alla Farnesina la missione che l’ha portata la scorsa settimana in Eritrea, Etiopia, Gibuti e Somalia.

La missione puntava innanzitutto a “dare continuità alla nostra presenza nella zona in una fase storica importantissima”, dopo l’accordo di pace tra Eritrea ed Etiopia dello scorso settembre, che avrà “implicazioni non solo a livello locale, ma anche regionale e globale”, perchè il Corno d’Africa è “un’area geopoliticamente e geostrategicamente fondamentale”.

Ripercorrendo le tappe del suo viaggio, Del Re ha quindi sottolineato che l’Italia ha “tutto l’interesse a sostenere il processo” di pacificazione appena avviato, perchè “per prima cosa è a guida africana, che cerca di risolvere problemi africani facendo ricorso alle risorse africane”; ma anche “perchè permette di coniugare le aperture politiche all’obiettivo di un’integrazione economica, commerciale e infrastrutturale tra i paesi della regione, che può offrire grandi opportunità alle nostre imprese; e infine “perchè c’è una grande richiesta di Italia”, sia per “l’eredità storica, che è giudicata positiva”, sia perchè “l’Italia si presenta senza un’agenda nascosta o ambizioni destabilizzanti o di sfruttamento”.

Di fatto, ha precisato la vice ministra, “ci chiedono infrastrutture, sognano le grandi infrastrutture” che favoriscano l’integrazione regionale, e “stanno mettendo a punto dei piani, con feasibility studies e assesstment studies”. Si tratta di fatto di un “volume di investimenti ampio”, ha ammesso Del Re, aggiungendo però che l’Italia sta valutando “modalità per cui si possa creare un sistema europeo di intervento che ci permetta di avere abbastanza fondi per poi mettere a disposizione la nostra grande expertise”.

Nel frattempo, ha proseguito, “abbiamo proposto di creare tavoli tecnici molto approfonditi e abbiamo anche proposto di invitare i quattro paesi a fare country presentation a Roma, Milano e Bari”.

Ma se per risorse l’Italia non può competere con Cina e Paesi del Golfo, è anche vero che è “il modello italiano, fatto di grande qualità con capacità di innovazione a partire dalla tradizione, che piace molto e a cui ambiscono” nella regione, ha detto Del Re. Raccontando di aver conosciuto una regione che “non si vuole svendere, che ambisce alla qualità e che ci chiede qualità” e su cui l’Italia è pronta a garantire il proprio sostegno, nell’ambito di “uno sviluppo condiviso, non imposto, che permetta di crescere insieme, nell’interesse di tutti”.