Svizzera, dal 1 gennaio cambia metodo riscossione tasse

Confederazione non adotta imposizione alla fonte

DIC 10, 2018 -

Roma, 10 dic. (askanews) – Il 1° gennaio 2019 la Svizzera diventerà il primo paese in Europa a utilizzare una tassazione e un metodo di riscossione differiti per l’imposta sul reddito. Malgrado numerosi interventi in parlamento, scrive il sito “svissinfo”, la Confederazione non vuole adottare l’imposizione alla fonte.

Come sono prelevate le imposte sul reddito in Svizzera?

I contribuenti svizzeri e gli stranieri in possesso di un permesso di domicilio (lunga durata) devono compilare ogni anno una dichiarazione fiscale, sulla cui base verranno poi calcolate le imposte. Dato il sistema federalista, i contribuenti sono assoggettati a una tassazione a livello comunale, cantonale e pure nazionale. In quest’ultimo caso si tratta dell’imposta federale diretta, prelevata dai cantoni per conto della Confederazione.

Solitamente è possibile pagare le imposte comunali e cantonali tramite rate ripartite sull’anno (acconti provvisori). Il numero di queste rate varia da un cantone all’altro. Alcuni prevedono persino una rateizzazione mensile o la possibilità di pagare tutto in una sola volta. Al termine dell’anno fiscale, l’amministrazione stabilisce una tassazione definitiva per determinare se gli acconti versati sono sufficienti.

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Sono previste eccezioni?

Sì. Gli stranieri che non dispongono di un permesso C sono soggetti a una ritenuta fiscale alla fonte. Le loro imposte sono direttamente detratte dal salario mensile dal datore di lavoro, il quale è incaricato di riversare l’importo all’amministrazione fiscale.

Ma anche qui ci sono delle eccezioni. I frontalieri francesi impiegati nella maggior parte dei cantoni svizzeri – non è il caso di Ginevra – devono soltanto dichiarare e pagare le loro imposte nel loro paese di residenza. Non sono quindi assoggettati a una ritenuta alla fonte. Lo Stato francese riversa in seguito una parte delle imposte ai cantoni e ai comuni svizzeri in cui lavorano i frontalieri.

Come sono prelevate le imposte sul reddito negli altri paesi europei?

La stragrande maggioranza dei paesi sviluppati sono passati nel corso del secolo scorso da un sistema di imposizione detto dichiarativo a un dispositivo di riscossione alla fonte. In Europa, la Germania è stato il primo paese a introdurre tale sistema (nel 1925).

La Francia e la Svizzera sono gli unici due paesi a non aver ancora adottato l’imposizione alla fonte. Malgrado una riforma molto contestata, la Francia applicherà il nuovo sistema a partire dal 1° gennaio 2019. Dall’anno prossimo, i salariati svizzeri saranno così gli unici del continente a non vedersi detrarre l’imposta sul reddito dalla busta paga.

Perché la Svizzera si ostina ad andare per la sua strada?

Negli ultimi anni, ci sono stati numerosi interventi parlamentari che chiedevano l’introduzione di una riscossione fiscale alla fonte anche in Svizzera. L’ultimo in ordine di tempo è stato depositato quest’autunno dal deputato bernese Heinz Siegenthaler, del Partito borghese democratico (PBD, centro). La sua idea è però stata nuovamente respinta dal governo e farà fatica ad ottenere l’accordo della maggioranza del parlamento.

Il Consiglio federale mette sistematicamente in avanti la tradizione e la complessità del sistema fiscale svizzero per giustificare il suo immobilismo. L’imposizione alla fonte costituirebbe un onere amministrativo eccessivo per le aziende, ma pure per i contribuenti e le amministrazioni, “in particolare quando il luogo di lavoro e quello di residenza non si trovano nello stesso cantone”, ritiene il governo.

L’attaccamento alla libertà individuale è un altro elemento chiave del dibattito. “Per una maggioranza (…), prelevare l’imposta alla fonte è come dire al cittadino che non è capace di organizzarsi. Detto questo, sono convinto che ci arriveremo. In questi ultimi anni, abbiamo affrontato molte altre questioni fiscali. Un giorno, questa si imporrà e ci sarà un cambiamento”, ha affermato di recente il deputato liberale radicale Hugues Hiltpold, favorevole a un’imposizione alla fonte, al sito online lematin.

Quali sarebbero i vantaggi di un’imposta alla fonte?

In una classifica pubblicata di recente dalla società di recupero crediti Intrum, gli svizzeri figurano in seconda posizione dei cattivi pagatori del continente europeo, appena dietro ai greci. La causa principale sono i ritardi nel pagamento delle imposte, rileva Intrum.

Una riscossione diretta e automatica delle imposte sul salario permetterebbe di rimediare in gran parte a questo problema, ritengono le organizzazioni specializzate nel disindebitamento. I contribuenti saprebbero in effetti con precisione di quanti soldi dispongono, senza doversi preoccupare della loro fattura fiscale. In caso di pignoramento di salario, le imposte correnti sarebbero d’altronde già dedotte dal minimo vitale, ciò che non è il caso attualmente.

L’imposizione alla fonte permetterebbe anche una migliore parità di trattamento con le persone che danno prova di civismo a livello finanziario e, infine, consentirebbe allo Stato di subire meno perdite fiscali.