A Mosca estremo saluto a 12 italiani morti in Campagna di Russia

Evento mercoledì, presenzia generale Miro, celebra mons. Pezzi

DIC 10, 2018 -

Mosca, 10 dic. (askanews) – Si terrà mercoledì presso la Cattedrale dell’Immacolata Concezione a Mosca, una cerimonia religiosa per la benedizione dei resti di 12 militari italiani (di cui 2 noti) esumati dalla zona di Kirov, prima del loro rientro in Patria, per il Sacrario di Cargnacco. I 12 sono parte degli oltre 90 mila soldati italiani morti o dispersi nel corso della Campagna di Russia, nella II Guerra Mondiale. Caduti verosimilmente a seguito dell’estenuante ritirata, in condizioni climatiche proibitive, per il trasferimento nei campi di prigionia.

All’evento presenzierà il generale Alfonso Miro, addetto per la Difesa e la funzione sarà officiata da monsignor Paolo Pezzi, vescovo della comunità cattolica di Mosca. Già lo scorso 10 aprile si è svolta una cerimonia per l’estremo addio a 100 soldati italiani, caduti nel secondo conflitto. In questo caso le spoglie saranno consegnate a Memoriali militari (ente russo), per poi essere imbarcate sul primo vettore utile per Venezia, verso Cargnacco.

I documenti d’archivio continuano ad aprire spiragli sulle vicende di quei mesi. A partire dal primo massacro di Orlovo Ivanovkij, dove, durante la battaglia di Natale del 1941 (24-29 dicembre), circa 20 bersaglieri della III Divisione Celere, vennero fatti prigionieri e uccisi. Ma la verità storica fa emergere anche un altro aspetto: la popolazione russa si dimostrò solidale e riconoscente verso i soldati italiani per l’estrema correttezza nei confronti dei prigionieri russi.

“Al di là delle ricadute operative la politica italiana verso la popolazione permise ai soldati italiani, durante la ritirata del 1942-43, come precedentemente accennato, di usufruire della solidarietà dei civili russi”, scrive Emilio Tirone in un articolo dedicato proprio al comportamento umanitario italiano durante le operazioni sul fronte russo, citando anche un documento storico che dice: “Durante la ritirata, poi, la popolazione russa si è dimostrata larga di aiuti verso tutti i nostri militari, memore del trattamento avuto nelle zone occupate dalle nostre truppe”.

E oggi la Russia mostra grande rispetto per i Caduti italiani, partecipando attivamente e contribuendo alla ricerca dei nostri connazionali che persero la vita al fronte. A dimostrarlo il rimpatrio delle spoglie di questi 12 caduti, di cui 2 noti, che avviene in seguito al ritrovamento e si inserisce nel solco delle intense relazioni bilaterali tra i nostri Paesi.