Osce, chiusa presidenza italiana con storica decisione su stampa

Moavero Milanesi: "Foro di dialogo, discussioni franche"

DIC 7, 2018 -

Milano, 7 dic. (askanews) – “Per la prima volta dopo 26 anni l’Osce ha trovato consenso unanime per adottare un documento che riguarda i giornalisti: per la libertà, il pluralismo e la sicurezza dei giornalisti che per la loro attività corrono rischi di carattere persecutorio”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri dell’Italia, Enzo Moavero Milanesi, parlando a Milano durante la conferenza stampa di chiusura del venticinquesimo summit ministeriale dell’Osce. “Questa può sembrare una decisione scontata, ma in 26 anni non era mai accaduto. Da oggi è stata adottata all’unanimità”, ha sottolineato Moavero Milanesi.

Il capo della diplomazia ha archiviato oggi l’anno di presidenza italiana dell’Osce, il testimone passa alla Slovacchia che terrà le redini dell’organizzazione nel 2019. Nell’anno guidato dalla Farnesina, con due ministri che si sono susseguiti alla presidenza, “l’Osce – ha sottolineato Moavero Milanesi – ha contribuito a mantenere aperto il dialogo tra tutti i partecipanti: siedono attorno a questo tavolo tanti paesi che possono avere punti di vista anche molto diversi”. Ma ugualmente “si riesce ad avere un dialogo attivo e spesso costruttivo”, con l’Osce che si conferma a Milano “foro di scambio di opinioni, discussioni franche e molto dirette tra paesi”, ha aggiunto Moavero Milanesi.

Oltre al documento sulla tutela dei giornalisti, atteso dagli anni Novanta, nel summit milanese, è stato ricordato, Armenia e Azerbaigian hanno fatto un passo concreto verso la chiusura del conflitto; così come accaduto sulla Transnistria in primavera sempre grazie alla mediazione dell’Osce tra Moldavia e Russia. Moavero Milanesi ha poi ricordato l’attenzione mostrata nel corso dell’anno contro i foreign fighters, sul digitale e sulla corruzione. “Sul fronte politico militare – ha detto il ministro – abbiamo lavorato per la sicurezza del Mediterraneo”, riuscendo a porre il tema al centro del dibattito politico internazionale. “Ci sono guerre in aree vicine al Mediterraneo e situazioni complesse: aver dato alla dimensione mediterranea una sua valenza è stato importante”, ha concluso Moavero Milanesi.