Allarme di massimo livello a Praga per la presenza spie russe

Lo sostiene il controspionaggio ceco

DIC 4, 2018 -

Roma, 4 dic. (askanews) – Allarme di massimo livello a Praga per la presenza e le attività di spie russe nel paese: a lanciarlo è il Bis, l’agenzia di controspionaggio della Repubblica ceca, che nel suo consueto rapporto annuale – relativo al 2017 e appena pubblicato – parla di questo fenomeno come della minaccia più grave attualmente per la sicurezza nazionale ceca. Il rapporto, che mette in evidenza anche l’operato sempre più incisivo degli apparati spionistici cinesi, è destinato a non essere gradito dal capo dello stato Milos Zeman, di cui sono note le simpatie filorusse e filocinesi. e mette in imbarazzo anche il primo ministro Andrej Babis, nel mirino delle polemiche le scorse settimane per aver consentito di recente al figlio, Andrej jr, di trascorrere un lungo soggiorno nella Crimea annessa dalla Russia.

Il Bis descrive la minaccia costituita dalle spie russe in termini espliciti, come mai era avvenuto in precedenza, citando casi concreti e raccontando di un attacco cibernetico subito dal ministero degli Esteri ceco e proveniente proprio dalla Russia. Non manca di raccomandare prudenza, soprattutto ai politici cechi, nei loro contatti con i membri della missione diplomatica russa di Praga, in quanto, dall’ambasciatore all’ultimo degli autisti, tutti possono potenzialmente essere agenti segreti. “Il fatto che di qualcuno pensiamo – “si tratta solo di un diplomatico” – non significa assolutamente che non possa rappresentare un rischio per la nostra sicurezza nazionale” si scrive nel rapporto del Bis, con buona pace del presidente Zeman.

Gli emissari del Cremlino in Repubblica ceca – secondo il Bis – non si limitano a raccogliere informazioni, ma cercano in diversi modi di influire direttamente su quanto avviene in questo Paese, il tutto nel quadro di una strategia di guerra ibrida diretta contro la Unione europea e contro la Nato di cui la Repubblica ceca fa parte. Il rapporto dell’agenzia ceca di controspionaggio rivolge la propria attenzione in particolare nei confronti dell’Ambasciata russa di Praga, il cui organico – 140 persone, di cui più di un terzo con passaporto diplomatico, secondo notizie di stampa della scorsa primavera – appare sproporzionato per un paese di 10 milioni di abitanti come la Repubblica ceca. Proprio nei giorni scorsi si è appreso che il ministero degli Esteri della Repubblica ceca sta trattando con l’ambasciata russa la diminuzione delle più di 70 auto con targa diplomatica di cui dispone.

“Non è un segreto che il il Kgb ai tempi dell’Urss aveva a Praga la sua principale centrale operativa per tutta l’Europa centrale, il che può essere una ragione sufficiente per spiegare che l’interesse per noi non lo hanno mai perso e che qui da noi le spie russe si muovono in maniera particolarmente agevole” fanno sapere fonti riservate di Palazzo Cernin, la sede a Praga del ministero degli Esteri. Alcuni osservatori sono convinti che la mancanza di mezzi termini utilizzata dal Bis segnali quanto la situazione sia grave e potenzialmente vicina a provocare danni irreparabili. Come già accennato, quest’ultimo rapporto degli 007 cechi non mancherà di irritare il capo dello Stato ceco, Milos Zeman, di cui sono note le simpatie filo russe e che da tempo è ai ferri corti coi vertici del Bis, in modo particolare con Michal Koudelka, il numero uno dell’agenzia di controspionaggio. Il Presidente ceco già in due occasioni ha respinto la proposta avanzata dal governo di promuovere il colonnello Koudelka al grado di generale, arrivando persino a dichiarare pubblicamente che l’attuale capo del Bis “non è l’uomo giusto al posto giusto”. A renderglielo insopportabile, secondo una serie di osservatori, è proprio la constante azione svolta dal Bis contro gli agenti russi, che Zeman considera eccessiva.

A costituire motivo di contrasto fra il Presidente e i servizi di sicurezza è stato anche quanto accaduto la scorsa primavera, a seguito dell’avvelenamento in Gran Bretagna di Sergej Skripal e di sua figlia con gas nervino classe Novichok, quando Zeman chiese di verificare se quella sostanza potesse essere di produzione e provenienza ceca, dando corda così a una ipotesi sollevata dalle autorità diplomatiche del Cremlino, nel tentativo con ogni probabilità di intorpidire le acque e di sviare le indagini rivolta verso gli agenti segreti russi. Il governo di Praga dopo poche settimane di verifiche respinse le congetture presidenziali e dichiarò che in Rep. ceca non era stato mai prodotto, sviluppato e conservato gas nervino classe Novichok dello stesso tipo di quello utilizzato per avvelenare Sergej Skripal.

Anche la recente e controversa vicenda della vacanza in Crimea di Andrej Babis junior – figlio 35enne del capo del governo ceco, un giovane da qualche anno alle prese con gravi problemi di salute mentale e crisi di schizofrenia – è tale da creare interrogativi su quanto lo stesso premier ceco possa essere esposto alle attenzioni spionistiche del Cremlino. Sono infatti in tanti a chiedersi come mai Babis abbia consentito al figlio questo tipo di vacanza, in un territorio occupato dalla Russia, causa di una crisi internazionale per la quale anche la Repubblica ceca aderisce alle sanzioni internazionali contro la politica del Cremlino. Secondo l’opinione espressa da autorevoli esperti, il rampollo di Babis – accompagnato in Crimea da Petr Protopopov, cittadino russo residente a Praga, marito della psichiatra di Andrej jr (entrambi collaboratori del premier ceco) – sarà stato con ogni certezza sotto il controllo costante degli apparati russi di sicurezza.

Nei giorni scorsi si è appreso – secondo quanto scritto dalla stampa ceca – che in vacanza in Crimea insieme a Babis jr c’era anche la sua partner, Jelizaveta, una trentenne con passaporto ucraino, dichiaratamente di orientamento politico filorusso (da quanto risulta dai suoi profili sui social network), e che in passato ha trascorso una serie di soggiorni in Russia. Jelizaveta nella sua vita non risulta aver mai lavorato, ma in compenso pare abbia fatto molti viaggi a Dubai e in Turchia, prima di fidanzarsi con figlio di Babis e vivere con lui ora in Svizzera. A presentarli è stato lo stesso Protopopov, l’indecifrabile russo, collaboratore del premier ceco e residente da anni a Praga.