Sudan: forza regionale a confine con Libia per portare stabilità

Ministro Esteri: Sud Libia è "un campo di battaglia alternativo"

NOV 30, 2018 -

Roma, 30 nov. (askanews) – La forza regionale da dispiegare al confine con la Libia mira solo a favorire la stabilità dell’area e a contrastare le organizzazioni criminali, perchè spetta ai libici risolvere le loro controversie interne. E’ quanto ha tenuto a rimarcare il ministro degli Esteri sudanese, Al-Dardiri Mohamed Ahmed, in occasione della conferenza dei Paesi confinanti con la Libia che si è tenuta ieri a Khartoum in cui è stata discussa l’iniziativa concordata nei mesi scorsi da Sudan, Ciad, Libia e Niger per “creare un meccanismo di cooperazione per la sicurezza al confine e combattere la criminalità organizzata transnazionale”.

Alla conferenza di ieri hanno partecipato i ministri degli Esteri di Algeria, Ciad, Egitto, Libia, Niger, Sudan e Tunisia, oltre all’inviato speciale dell’Onu per la Libia, Ghassan Salamé, all’inviato dell’Unione africana per la Libia, Amira Fadel, e al rappresentante della Lega araba, Salah al-Din Jamali. Presenti come osservatori l’ambasciatore italiano a Khartoum, Fabrizio Lobasso, e l’inviato speciale francese per la Libia, Frederic Desagneaux.

Citato oggi dal Sudan Tribune, Ahmed ha tenuto a sottolineare che l’iniziativa per la forza regionale al confine con la Libia è nata dalla necessità di rispondere alle sfide e ai pericoli posti dai gruppi armati africani che hanno la propria base nel Sud della Libia, “trasformato in un campo di battaglia alternativo”. Da parte sua, l’inviato Onu ha sottolineato l’importanza del sostegno regionale e internazionale per riportare stabilità e stato di diritto nel Sud della Libia.

In diversi rapporti, le Nazioni Unite hanno denunciato la presenza di ribelli sudanesi e ciadiani nel Sud della Libia, al soldo sia dell’autoproclamato Esercito nazionale libico del generale Khalifa Haftar che di altri gruppi armati.