A Praga l’enoteca robotizzata: macchinari al posto di camerieri

Si ordina con codici QR, scegliendo tra sette tipi di vino

NOV 30, 2018 -

Praga, 30 nov. (askanews) – Inaugurata a Praga una enoteca robotizzata, dove a servire il vino ai clienti sono dei macchinari industriali di precisione. Il tutto all’interno del Cyberdog, un avveniristico edificio a due piani, formati da due strutture a forma di container arrotondati, la cui posizione ricorda vagamente un cane.

Il Cyberdog, si trova nel quartiere periferico praghese di Stodulky ed è la sede del nuovissimo Centro di informazioni tecnologico della capitale ceca. “L’intento è far capire alla gente in quale direzione andiamo e come sarà il mondo quando saranno i robot a fare tutto”, come afferma Marcel Soural, manager e promotore della iniziativa.

L’arredamento del futuristico wine bar, molto minimalista, fatto di sedie di design e tavoli illuminati con codici QR nel mezzo.

Il cliente attraverso il proprio cellulare può ordinare scegliendo fra sette tipi di vino, dallo Chardonnay al Pinot Gris, dal Riesling al tipico Frankova della Moravia.

L’idea del Cyberdog è di David Cerny, il più noto e controverso artista della scena ceca, il quale ha appena dato vita allo studio Black n’ Arch insieme al socio Tomas Cisar. Cerny è un creativo che ama notoriamente stupire, le cui opere caratterizzano il volto della nuova Praga, sin da quando ventiduenne, all’indomani della Rivoluzione di velluto, dipinse di rosa un ex carrarmato sovietico, trasformandolo in un grande giocattolo.

Non è probabilmente una casualità che il Cyberdog, coi suoi automi che versano il vino nei calici, nasca a Praga. Questa è infatti la città dove la parola robot è stata utilizzata per la prima volta, negli anni Venti, quando apparve in un’opera teatrale di fantascienza dello scrittore ceco Karel Capek, dal titolo “Rossumovi univerzální roboti”, I robot universali di Rossum.