Serbia, premio giornalistico ad apologeta di Mladic tra le proteste

Ha scritto "Srebrenica, bugia e inganno imposti al popolo serbo"

NOV 28, 2018 -

Belgrado, 28 nov. (askanews) – Le associazioni dei giornalisti serbi hanno condannato il premio assegnato a una biografa che ha sempre difeso l’operato di Ratko Mladic, ex comandante delle forze dei serbi di Bosnia, in carcere all’Aia per aver ordinato il genocidio di Srebrenica nel 1995 e per altri crimini di guerra. Non è che l’ultimo anello di una catena di polemiche in Serbia per la riabilitazione e la glorificazione di criminali di guerra, delle cui gesta durante le guerre nell’ex Jugoslavia degli anni Novanta vengono dati resoconti apologetici. Ieri la biografia di Mladic Ljiljana Bulatovic Medic ha vinto la “Penna d’oro” dell’associazione dei giornalisti della Vojvodina per i suoi contributi sul campo. I giornalisti indipendenti si sono indignati per il riconoscimento di una scrittrice che ha firmato vari libri in difesa di Mladic, tra cui uno intitolato “Srebrenica, una bugia e un inganno imposti al popolo serbo” .

Le forze serbe bosniache sotto il comando di Mladic uccisero circa ottomila uomini e ragazzi musulmani nella cittadina bosniaca di Srebrenica, il peggior massacro in Europa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. In una nota congiunta l’Associazione dei giornalisti indipendenti della Vojvodina (NDVD) e di Serbia (NUNS) ha condannato il premio a “una negazionista di crimini di guerra, pulizia etnica e genocidio. “La Serbia ha mai rimosso i propagandisti di guerra che si presentano falsamente come giornalisti e che non sono mai stati perseguiti per i loro atti”. “Ljiljana Bulatovic Medic è certamente una di essi e continua diffondere odio” si legge nella nota.

Mladic, che sconta l’ergastolo in una prigione olandese, non ha mai ammesso le sue responsabilità ed è ancora considerato un eroe da molti serbi in Serbia e in Bosnia.

(fonte Afp)