Italia e Repubblica ceca insieme per testare futuro lotta tumori

Presto nuovo centro di adroterapia a Praga

NOV 28, 2018 -

Praga, 28 nov. (askanews) – A Praga si testa il futuro del trattamento dei tumori con protoni accelerati, grazie a una collaborazione scientifica fra Italia e Repubblica Ceca in ambito europeo. Tutto questo sfruttando laser di altissima potenza non convenzionali e la tecnologia al plasma, in vista del nuovo centro di adroterapia in costruzione nella capitale ceca.

Per dar vita a questa sfida scientifica è stata appena inaugurata a Praga – alla presenza dell’ambasciatore d’Italia Francesco Saverio Nisio – la Elimaia (ELI Multidisciplinary Applications of Laser-Ion Acceleration) una infrastruttura che ha come componente chiave Elimed (ELIBeamlines Medical and multidisciplinary applications), linea di fascio per attività precliniche sviluppata in Sicilia dai Laboratori Nazionali del Sud dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), nell’ambito del progetto europeo ELI (Extreme Light Infrastructure).

La presentazione è avvenuta presso la sede dell’Istituto di fisica dell’Accademia della Scienze della Repubblica Ceca, “Condivido l’orgoglio con cui l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare presenta la linea di fascio Elimed, una vera punta di diamante nel settore, completamente sviluppata in Sicilia dai Laboratori Nazionali del Sud. Sono particolarmente lieto che questo alto prodotto della ricerca italiana si inquadri in una collaborazione europea e vada ad arricchire ulteriormente la collaborazione scientifica fra Italia e Repubblica Ceca” ha detto l’ambasciatore Nisio intervenendo alla cerimonia, insieme al presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Fernando Ferroni, e a tutta la delegazione italiana di ricercatori.

“La realizzazione di Elimed è stata possibile grazie all’esperienza maturata ai Laboratori Nazionali del Sud, dove dal 2002 è attivo il primo centro italiano di protonterapia (Catania) e grazie alle competenze sviluppate in fisica medica e in particolare in adroterapia dai ricercatori dell’Infn” ha sottolineato Pablo Cirrone a capo del team che ha ideato e realizzato il progetto.