Roma, 26 nov. (askanews) â Il mare dâAzov, al centro dellâescalation tra Mosca e Kiev, è il mare meno profondo al mondo, ma ha una profonda importanza per le esportazioni (soprattutto di grano e acciaio) dallâEst dellâUcraina e giĂ prima del duello sulla Crimea tra Russia e Ucraina era stato oggetto di tensioni e di negoziato tra le due repubbliche ex sovietiche.
Il Mar dâAzov è collegato al Mar Nero dallo Stretto do di Kerch. I suoi fondali â 14 metri di profonditĂ al massimo â sono animati da 300 varietĂ di invertebrati, quasi 80 di pesce, in particolare sardine e acciughe. Ci sono anche giacimenti di gas, ma la vera importanza risiede nel fatto di essere un punto di passaggi per i carichi e i trasporti di passeggeri, in una zona dove nel 2014 tutto è cambiato con lâannessione della Crimea da parte della Russia.
La superficie limitata del Mare dâAzov (37.600 km2) confina infatti a Nord e allâOvest con lâUcraina, a Sud-est con la penisola di Crimea, a Est con la Russia. Una regione incandescente, dato che Kiev â come quasi lâintera ComunitĂ internazionale â non riconosce âil ritornoâ della Crimea sotto sovranitĂ russa. E anche perchè le acque dellâAzov bagnano il Donbass, dove il conflitto armato tra Ucraina e i separatisti filorussi ha fatto oltre 10mila morti in quattro anni, senza che si veda una vera soluzione allâorizzonte. La repubblica separatista autoproclamata di Donetsk controlla alcuni chilometri del litorale di Azov.
In questo piccolo fazzoletto di mare circondato da terre inquiete, la Russia rivendica il controllo delle acque al largo della Crimea annessa quattro anni e mezzo fa. E Kiev e molte cancellerie occidentali accusano Mosca di intralciare deliberatamente la navigazione delle imbarcazioni commerciali nello stretto di Kerch.
Nel 2003, lâallora presidente ucraino Leonid Kuchma e il presidente russo Vladimir Putin avevano stretto un accordo che prevedeva la âgestione congiuntaâ del mare dâAzov e dello stretto di Kerch, considerati âacque interne dellâUcraina e della Russiaâ. Questo documento non aveva regolato la delimitazione della frontiera marittima tra i due Paesi, rinviando ad ulteriori accordi.
GiĂ nel 2006, la Russia accusava lâUcraina di rimettere in questione queste intese. Le tensioni sono state poi rilanciate dallâannessione della Crimea e portate a livello di allarme dopo la costruzione del ponte di 19 chilometri che attraversa lo stretto di Kerch per collegare la penisola alla Russia, inaugurato da Vladimir Putin al volante di un camion lo scorso maggio.
(con fonte afp)