Cgie, Arcobelli: potenzialita’ e limiti informazione online

Internet fa ormai parte della nostra quotidianità

NOV 15, 2018 -

Roma, 15 nov. (askanews) – Il consigliere del Cgie Vincenzo Arcobelli, nella sezione della Plenaria Cgie dedicata alla stampa italiana all’estero, ha evidenzito le potenzialità ma anche i limiti dell’informazione online proponendo “l’applicazione di crieri e basi oggettive che diano la massima trasparenza e che possano prestare una efficace regolamentazione per i futuri contributi”

“La piattoforma informativa online ed internet è ormai etrata a far parte della nostra quotidianità… Tuttavia questa informazione non è sempre rose e fiori” e occore distingure “vantaggi e svantaggi che essa comportata”.

I principali vantaggi dell’informazione online, ha detto Arcobelli, sono “la velocità”, i “costi contenuti” e l’accessibilità” delle informazioni. “L’utilizzo dell’online per offrire i servizi consolari”, inoltre “può essere utile anche per scopi didattici”.

Ma ci sono anche svantaggi, in particolare “tra le innumerevoli notizie che ci sono ogni giorno nei vari siti, capita anche di trovare delle bufale”. Tuttavia, “nonostante questi svantaggi. Internet rimane uno dei mezzi d’informazione più utilizzati al giorno d’oggi e non ci resta che aspettre per vedere sino a che punto si evolverà”.

In conclusione, ha detto Arcobelli, “è fondamentale l’applicazione di crieri e basi oggettive che diano la massima trasparenza e che possano prestare una efficace regolamentazione per i futuri contributi”.

Il consigliere Arcobelli ha quindi suggerito in tal senso:

“1 – registrazione al tribunale dalla parte della testata online”

2 “il direttore del giornale dovrebbe essere un giornalista professionista iscritto al’albo”

3 “che il 70% dei collaboratori del giornale” siano “giornalisti professionisti con contratto nazionale giornalistico”.

4 – “nei paesi dove è previsto vi sia una società di rating che certifiche le effettive visionalizzioni/contatti del sito”

5 – “tenere conto del riconoscimento della meritocrazia nell’esercizio delle funzioni in termini di promozione all’italianità”