Lampis (Mibact): cultura è essenziale in strategia diplomatica

Il direttore generale Musei sarà a Forum Cultura Pietroburgo

NOV 8, 2018 -

Mosca, 8 nov. (askanews) – La presenza dell’Italia al Forum internazionale della Cultura di San Pietroburgo (15-17 novembre), come Paese Ospite d’onore, “sarà sicuramente un’ottima occasione per dare continuità alle iniziative che negli anni hanno sviluppato l’Italia e la Federazione Russa, tra cui ricordo l’Anno della cultura italo-russo (2011) e l’Anno del turismo italo-russo (2014)”. Lo dichiara il direttore generale Musei del ministero dei Beni culturali, Antonio Lampis, in un’intervista ad Askanews, in cui sottolinea anche il fatto che quest’anno l’Italia ha accolto il festival “Stagioni Russe”. “Il nostro Paese – dice Lampis – ospita un vasto programma di spettacoli, concerti, balletti, mostre e festival cinematografici per avvicinare il pubblico italiano alle grandi creazioni dell’arte russa”.

Il tutto in un momento di cambiamenti e mutamenti, di trasformazioni complesse e anche di forti crisi che rendono la diplomazia culturale una via importante di discussione. “Il peso è enorme perché la diplomazia culturale è uno strumento di coesione e dialogo con altre culture” afferma Lampis. “Il coinvolgimento del patrimonio culturale come parte della strategia diplomatica di un Paese è essenziale” e deve essere considerato “una risorsa per lo sviluppo sociale, economico e ambientale”.

Lampis ricorda la Decisione (UE) 2017/864 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2017 che ha lanciato l’Anno europeo del patrimonio culturale (2018). “Questa decisione sottolinea che il patrimonio culturale artistico, che è ampiamente contenuto nei nostri musei, è sottostimato rispetto a quanto potrebbe dare” in termini di “sviluppo sociale, spirituale e culturale; per l’occupazione, in particolare per le giovani generazioni e le donne; per lo sviluppo economico dei territori”. Anche per questo, spiega Lampis che in questi giorni è diventato anche direttore ad interim della Reggia di Caserta, “stiamo creando il National Museum System, la messa in rete di quasi 6000 musei italiani indipendentemente dalla proprietà statale, locale o privata. È quindi necessario un grande impegno e una governance partecipata per essere pronti, in piena efficienza, per gli scambi culturali”.

Spesso all’estero ci invidiano. Guardano a noi italiani quali privilegiati, nati già immersi nella grande bellezza. Ma l’immenso patrimonio che abbiamo è costoso, ed è difficile da mantenere e anche da mostrare. In questo senso, i musei, così come li abbiamo concepiti, possono ancora essere competitivi? O hanno bisogno di un’evoluzione? “I musei possono sicuramente essere ancora competitivi – risponde Lampis – se riescono a garantire esperienze di conoscenza efficaci attraverso percorsi che arricchiscono la storia, grazie all’utilizzo di strumenti digitali. Questa è un’indicazione precisa e fondamentale, da tenere presente quando si lavora in o per un museo. C’è un legame molto stretto tra l’appello che emerge dalle nuove tecnologie e la reale possibilità di convincere le persone ad avvicinarsi all’arte per soddisfare il desiderio di apprendimento consapevole o inconscio”. Ma anche i musei “è necessario” che cambino, “una revisione radicale” soprattutto per rispondere “alle aspettative delle giovani generazioni, che ora hanno un sistema intellettuale e cognitivo per catalogare conoscenze, completamente diverso dal nostro e dai precedenti”.

Il direttore generale dei Musei del Mibact ha un passato a Bolzano, dove è stato direttore della Ripartizione Cultura Italiana della Provincia Autonoma. In pochi anni con lui la Provincia di Bolzano ha visto un’impennata dei consumi culturali, citata anche sui media nazionali, passando da posizioni modeste a misure quasi doppie della media italiana. E a proposito di rapporti italo russi, è stato vicepresidente di un’associazione di scambi culturali tra l’Italia e la Russia, ossia il Centro per lo sviluppo dei rapporti tra la Provincia Autonoma di Bolzano e la Russia Nadezhda Ivanovna Borodina – Merano.