Studio: Leonardo maestro di prospettiva grazie al suo strabismo

Visione monoculare favorisce rappresentazione tridimensionale

OTT 22, 2018 -

Londra, 22 ott. (askanews) – Il talento di Leonardo da Vinci nella rappresentazione tridimensionale e il suo senso della prospettiva nella resa dei paesaggi montani potrebbero essere stati favoriti da un difetto della vista piuttosto comune, lo strabismo: questo il risultato di uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Jama Ophtalmology.

Lo studio ha preso in esame due sculture, due dipinti ad olio e due disegni leonardeschi, che dimostrerebbero l’esistenza di uno “strabismo exotropico con un angolo di -10,3 gradi”: in altre parole, uno strabismo divergente di media intensità che spesso costringe chi ne è affetto a una visione monoculare, in cui gli occhi vengono usati separatamente ampliando il campo visivo e acuendo la percezione della profondità.

Secondo lo studio l’esotropia – “specie se intermittente” – può aver contribuito “all’eccezionale abilità di Leonardo di catturare lo spazio su una tela piatta” e soprattutto per “rendere la solidità tridimensionale dei volti e degli oggetti e la recessione in profondità delle scene di montagna”.

Leonardo non sarebbe peraltro l’unico caso illustre, secondo l’autore dello studio, Christopher Tyler, e altri possibili precedenti sono quelli di Rembrandt e Picasso: “Si tratta di un difetto ttosto conveniente per un pittore, giacché osservare il mondo con un solo occhio permette un confronto diretto con l’immagine piatta che viene disegnata o dipinta”.

(fonte Afp)