##L’Ira del Cremlino per scisma ortodosso: se provocati, reagiremo

Peskov: gruppi radicali ucraini hanno annunciato attacchi chiese

OTT 12, 2018 -

Mosca, 12 ott. (askanews) – Il Patriarcato di Mosca già ieri aveva definito “catastrofici” gli eventi. Oggi si è aggiunto il Cremlino, con dichiarazioni chiare sul nuovo scisma in atto in seno all’ortodossia, ossia la decisione uscita dal Sinodo di Istanbul di ufficializzare quello che era già fin troppo prevedibile: l’autonomia della Chiesa ortodossa di Kiev. “La Russia protegge gli interessi dei russofoni e degli ortodossi: Putin (il presidente della Russia) ne ha parlato ripetutamente. Questa è una posizione assolutamente ragionevole e assolutamente comprensibile”. Così il portavoce del capo di Stato russo Dmitri Peskov, aggiungendo che i gruppi radicali ucraini hanno annunciato attacchi alle chiese del Patriarcato di Mosca. E che la Russia risponderà con azioni appropriate, “esclusivamente con mezzi politico-diplomatici”, ha precisato.

Insomma non è un mero affare religioso. Anche se dal punto di vista meramente religioso la situazione è fin troppo dirompente. Un dramma che si è consumato silenziosamente per tutta l’estate, con una visita di Kirill a fine agosto che non è riuscita a porre rimedio al processo che già allora era evidentemente stato avviato. Oggi l’Osservatore Romano, sulle “tensioni fra gli ortodossi”, scrive che dal Sinodo “in primo luogo è stato stabilito di ripristinare presso la Chiesa di Kiev lo stavropigion di Costantinopoli, cioè un ufficio ecclesiale sotto le dirette dipendenze del patriarcato ecumenico. Ed è stato anche deciso di “revocare il vincolo giuridico della lettera sinodale dell’anno 1686″, documento fondamentale con il quale il patriarcato ecumenico concesse al patriarcato di Mosca alcuni diritti sulla sede metropolitana dell’Ucraina, tra cui quello, viene ricordato nel comunicato del santo sinodo, di ordinare il metropolita di Kiev. Documento sul quale poggiano in particolare le rivendicazioni di Mosca circa le fonti della sua giurisdizione sull’Ucraina”.

Intanto le previsioni del Cremlino sono delle più fosche. “Nel caso in cui gli eventi in via di sviluppo entrino nella corrente principale delle azioni illegali”, ossia attacchi alle chiese, Mosca prenderà misure. “Conosciamo la reazione dura e coerente della Chiesa ortodossa russa alle decisioni pronunciate ieri da Costantinopoli. E abbiamo ripetutamente affermato in precedenza che siamo estremamente preoccupati per il fatto che è stato pianificato di adottare misure in grado di introdurre una divisione nel mondo ortodosso “, ha affermato Peskov.

Il Sinodo di Costantinopoli, che ha completato il suo lavoro ieri a Istanbul, ha rimosso anche l’anatema dal patriarca autoproclamato di Kiev Filaret Denisenko, e ha riconosciuto la sua organizzazione e un’altra struttura scismatica (per Mosca), ossia la Chiesa ortodossa autocefala ucraina. (segue)