Dai dazi alle spie: sempre più aspro il confronto Usa-Cina

Per la prima volta estradata verso l'America spia cinese

OTT 11, 2018 -

Roma, 11 ott. (askanews) – L’ostilità sino-americana sta crescendo sempre più. Sul fronte politico, economico, commerciale, militare Pechino e Washington continuano a “beccarsi”. L’ultimo episodio riguarda l’intelligence. Il Belgio ha estradato verso gli Usa una spia di Pechino e Washington vuole processarla. E’ il primo caso di estradizione di questo tipo, secondo quanto ha riferito un alto esponente dell’Fbi, Bill Piestap.

Le autorità americane hanno accusato Xu Yanjun, conosciuto anche con i nomi di Qu Hui e Zhang Hui, di spionaggio industriale per aver cercato, a partire dal 2013, di ottenere informazioni su diverse industrie aeronautiche americane, tra le quali la General Electric Aviation.

Xu è stato arrestato il primo aprile in Belgio. Aveva identificato degli esperti che lavorano per queste imprese e li aveva attirati in Cina sotto il pretesto di conferenza universitarie, pagando loro il viaggio.

La spia industriale verrà processata a Cincinnati, nell’Ohio, dove ha sede la GE Aviation. Rischia fino a 15 anni di carcere. “Non è un incidente isolato, questo s’inscrive nel quadro della politica economica della Cina che si sviluppa a spese degli Stati uniti”, ha affermato John Demers, segretario aggiunto alla Giustizia per la sicurezza nazionale. “Noi – ha continuato – non possiamo accettare che una nazione raccolga quello che non semina”. Queste accuse sono state respinte da Pechino. “E’ il nulla”, ha commentato il portavoce della diplomazia cinese Lu Kang.

Le relazioni sino-americane si sono avvitate in una spirale polemica a colpi di dazi reciproci, accuse, provocazioni militari.

Il vicepresidente Usa Mike Pence ha tenuto il 4 ottobre una requisitoria contro Pechino, accusata di fare ingerenza nelle elezioni americane, di essere regredita sul fronte dei diritti umani e di commettere “aggressioni economiche” a colpi di “furti di tecnologia”. Gli Usa, inoltre, hanno sbloccato vendite di armi a favore di Taiwan, che la Cina considera una sua provincia ribelle, e hanno condotto operazioni con navi militari in un’area del Mar cinese meridionale rivendicata da Pechino.

Ancora, ieri un rapporto del Congresso Usa ha definito “senza precedenti” gli abusi dei diritti umani nei confronti delle minoranze in Cina, a partire da quella musulmano-uiguro nel Xinjiang.

(Fonte Afp)