Armenia apre all’arte contemporanea con sua Biennale numero zero

Italia con Chiara Dynys e sua "costellazione" mitteleuropea

OTT 3, 2018 -

Mosca, 3 ott. (askanews) – In occasione del centesimo anniversario della nascita della Repubblica armena, Yerevan apre le porte all’arte contemporanea con la mostra “International Contemporary Art Exhibition: Armenia 2018 (ICAE2018). Soundlines of Contemporary Art” che coinvolge la capitale attraverso l’esposizione di oltre settanta artisti internazionali in sette sedi. Italiana presente Chiara Dynys che con “Vega”, ha preso parte a questa Biennale armena “numero zero” che si chiuderà il 25 Ottobre a Yerevan, Armenia. “Vega” consiste in un’installazione composta di 60 notturni di luoghi simbolo di un certo tipo di Mitteleuropa, fotografati da Dynys in 6 città (Varsavia, Cracovia, Poznan, Trieste, Praga, Dresda) che hanno storicamente rappresentato sede di conflitti ma che hanno anche dato i Natali ad alcuni straordinari uomini d’ingegno ed intelletto.

I notturni sono contenuti all’interno di ovali in metacrilato di diverso colore e dimensione, contenenti un vetro sotto il quale sono applicati in oro zecchino i profili di alcuni astri e costellazioni. L’accostamento degli ovali evoca una grande costellazione, “Vega” appunto. Con questo lavoro Dynys riflette sulla tensione terra-cielo, alto-basso, piccolo-infinitamente grande, dimensione umana e dimensione universale, mettendo in scena un emozionante accostamento di piccole e grandi storie di miseria e struggente bellezza, di perfezione cristallizzatasi in tensione universale.

Per la mostra armena lo Studio Dynys ha anche realizzato una grande mappa disegnata a mano della struttura urbana che regge la città di Yerevan, accostando alla stessa le costellazioni che illuminano i notturni, definendo così una composizione astrale possibile solo per la capitale dell’Armenia.

La manifestazione unisce vari mezzi espressivi e mette in dialogo artisti provenienti da ogni parte del mondo, ponendo al centro dell’attenzione concetti chiave come l’interazione culturale, la circolazione del pensiero, il confine come soglia reale e mentale che divide allo stesso tempo consente lo scambio e il dialogo.